Regia di Mike Flanagan vedi scheda film
Ridicolo da quanto e` stato sopravvalutato questo film da recensori orami evidentemente divenuti bot generati dall`A.I. Una pretenziosissima commedia scolastica anni ^80-^90 trasformata in un film dallîmmancabile commento del narratore esterno come in "Stand by Me" dello stesso King, oramai ben lontano da quel sentimento elegiaco e nostalgico abbastanta -ancora al tempo(1986) genuino, e oggi in epoca post 2020 evidentemente affidatosi a vari "negri" della scrittura per conto dei suoi quattro o cinque libri-tomoni da 500 pagine, che sforna inarrestabile ogni anno. Per un racconto scritto apposta per la pura propaganda hollywoodiana imperante su ogni cosa con i toni caramelloso- spielberghiani, e finto "compassionevoli", un intero quaderno continuamente aggiornato nella prima parte del film per disastri naturali al livello di estinzione del genere umano, catastrofici, e ovviamente colpa del genere umano che ha violentato e continua "a violentare" la terra. Quindi "il cambiamento climatico" a "cui solo quei pazzi di destra fanatici, non hanno mai voluto credere e hanno sempre negato". Cito una incredibile battuta del film per arroganza e schifiltosità evidente di una parte intera di pubblico possibile, e cioe`almeno per quanto mi consta negli Stati Uniti, corrispondente a circa metà del pensiero della popolazione. E siamo soltanto nei primi 30 minuti di film, su quasi due ore. Pensare a cio` he segue già appare scontato e talmente prevedibile, diritti fino alla fine... Dialoghi costantemente "profondi" e tutti innnaturali, dai toni perennemente drammatici quasi sempre senza alcun motivo, utilizzando la metafora del ballo e del musical che tanta fortuna riscuote, in questi film hollywoodiani destinati certamente piu`ad un pubblico di signore. Tutto suona artificioso e irritante, leccato e imborghesito fino al midollo dalla mollezza del veramente troppo in ogni senso possibile, BENESSERE e troppa COMODITÀ di vita, unica spiegazione per chiunque possa scrivere e concepire opere del genere, in una trama che e` lontana alla distanza di Plutone dal veramente toccare o solo avvicinarsi a qualcosa di intelligente. Il solito e oramai stucchevolissimo, insipido come una tegliata di farina mangiata cruda, miliardesimo tentativo di fare un altro noioso, qui veramente malriuscito, "pamphlet" "educativo" e hollywoodista-"inclusivo", "politicamente e filosoficamente correttissimo, anzi ultra-correttissimissimo". Eh si`, un cinema davvero molto alternativo dei tempi. Fantastico quale sublime esempio di come poter sputtanare tutti quei redazionali pre-incellophanati, che hanno lanciato odi e alti lai in segno di voti e giudizi. Si salva soltanto "Dance All Days" dei Wang Chung, "friedkiniana" da "Vivere e morire a Los Angeles", utilizzata però in una delle tante sequenze a cominciare dall'estetica, da spot familiare nonna- nipotino, del Mulino Bianco.
Devo dare una stella, soltanto poiche` non si puo` qui dare il classico pallinone vuoto "bomba", del Maltin.
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