Regia di Mladen Kovacevic vedi scheda film
Per le giornate degli autori, oggi si parla di un film serbo-svedese dal titolo Mogucnost Raja.
C è sempre alla mostra del cinema, quel film che dici: “ma cosa ho visto? che cosa vuol dire tutto ciò?”
È questo il caso di questa pellicola. Una serie di scene messe insieme con poche cose in comune.
Alcune hanno il serpente, altri invece l’ambientazione, altre ancora la ricerca di un perché della vita.
E a ben vedere, è probabile che sia questo il filo conduttore di tutta l’opera.
In bilico tra un documentario, una docufiction e un film di finzione non sa dove sbattere la testa.
Ma questo oltre ad essere il classico film, perfetto nella testa di chi ha fatto sceneggiatura e regia, ma completamente incomprensibile per chi lo vede, è anche una corsa al significato.
Si, una corsa al significato da parte dello spettatore che ha voglia di mettersi in gioco.
Questo film è per uno spettatore attivo, che cerca di andare a capire. E tutti possiamo essere degli spettatori attivi.
È chiaramente un progetto complesso e adatto solo ai festival. Al netto di tutto, secondo me non è riuscito, anzi, per me è tutto il suo succo è ancora all’interno della mdp.
Mogucnost Raja vuol dire in serbo la possibilità del paradiso e per me questo film, va alla ricerca di persone che trovano il paradiso a modo loro: danzando, facendo sport estremi, passeggiando, meditando, ecc.
Il film però risulta veramente troppo complesso e a dimostrazione di ciò, io stesso che ne parlo non sono sicuro di averne capito il significato: ci ho solo provato.
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