Regia di Mario Martone vedi scheda film
Fuori non è una biografia di Goliarda Sapienza ma una riflessione sulla libertà del pensiero e su un affetto, così profondo da diventare “Sorellanza”, di una donna che aveva scritto un romanzo che nessun editore voleva pubblicare (L’arte della gioia).
Fuori (2025): locandina
Fuori (2025): Matilda De Angelis, Valeria Golino
Fuori (2025): Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Antonio Gerardi
Fuori (2025): Elodie
Fuori (2025): Matilda De Angelis, Valeria Golino
Fuori Italia/Francia 2025 la trama: Nel 1980 la scrittrice Goliarda Sapienza viene arrestata a Roma, venendo incarcerata presso il carcere di Rebibbia per aver rubato dei gioielli a un'amica. All'interno del carcere conosce alcune detenute, legandosi in particolar modo all'attivista politica eroinomane e criminale incallita romana Roberta, e a Barbara. Scarcerate, le tre donne proseguono la loro frequentazione amicale diventando sempre più complici e instaurando un rapporto di sorellanza. Il rapporto tra Goliarda e Roberta si fa sempre più profondo e intimo portando la scrittrice a riflettere su se stessa e a diventare una persona nuova e crescere umanamente. La recensione: Fuori è un film diretto da Mario Martone. Soggetto tratto dal romanzo L'università di Rebibbia di Goliarda Sapienza Sceneggiatura di Mario Martone, Ippolita Di Majo Prodotto da Gennaro Formisano Produttore esecutivo Giorgio Magliulo Casa di produzione Rai Cinema, Indigo Film, The Apartment, SRAB Films. Fremantle Media, Le Pacte, Ministero della Cultura, Regione Lazio Distribuito in Italia da 01 Distribution Fotografia di Paolo Carnera Montaggio di Jacopo Quadri Musiche di Valerio Vigliar. Il film è l'adattamento cinematografico del romanzo autobiografico di Goliarda Sapienza L'università di Rebibbia, del 1983. Il racconto del periodo breve nella vita di Goliarda Sapienza fra il carcere e IL FUORI del carcere. Il veritiero e sincero di una donna fuori dagli schemi. Valeria Golino/Goliarda Sapienza e’ magnifica in questo impegnativo ruolo, tra i migliori della sua brillante carriera. Il film rappresenta una storia di amicizia ed amore fra la scrittrice e due donne conosciute in carcere: Matilda De Angelis/Roberta e Elodie/Barbara bravissime tutte e due. Da segnalare anche in parti minori: Daphne Scoccia/Ottavia la bella attrice marchigiana che mi aveva colpito per la sua genuina recitazione in Fiore di Claudio Giovannesi (2016) e Il colpo del cane, regia di Fulvio Risuleo (2019) e Francesco Gheghi/Giancarlo visto in un film molto bello e crudo Familia di Francesco Costabile (2024). Un film molto ben montato con notevoli flashback, tutto tagliato a pezzi, ma si segue con facilità ed attenzione, tutto è ben assemblato e distribuito. Il film è ambientato nel biennio 1980/81 il periodo della detenzione e il successivo rilascio dal carcere di Rebibbia, l’opera di Martone prende spunto dall’opera autobiografica “L’università di Rebibbia”, che ci illustra a dovere la sorellanza tra detenute. Magnifiche sia le scene in esterni, con la mdp che inquadra mirabilmente volti e luoghi ed anche le riprese nel carcere, tra i “loculi” delle celle ed il giardino dell’ora d’aria. La Roma filmata e onirica, non sembra neanche reale eppure crea grande atmosfera. Un film da rispettare e da far sedimentare nell’animo cinefilo, in modo delicato e farsi trasportare emotivamente dal suo fascino misterioso, tra pomeriggi caldi passati al bar a sorseggiare doppi whisky con molto ghiaccio come desidera Matilda De Angelis/Roberta e una intrigante doccia a tre tra le stupende Valeria Golino, Matilda De Angelis e Elodie. Con Diamanti film del 2024 diretto da Ferzan Özpetek per me il miglior film italiano della stagione. Interpreti e personaggi Valeria Golino: Goliarda Sapienza Matilda De Angelis: Roberta Elodie: Barbara Corrado Fortuna: Angelo Pellegrino Stefano Dionisi: Valerio Antonio Gerardi: Albert Francesco Gheghi: Giancarlo Daphne Scoccia: Ottavia Sylvia De Fanti: Sylvia. P.S. Breve fimografia di Matilda De Angelis: Veloce come il vento di Matteo Rovere (2016), Una vita spericolata, regia di Marco Ponti (2018), La vita da grandi, regia di Greta Scarano (2025). Per la durezza delle immagini girate in carcere mi ha ricordato inoltre “Nella città l'inferno”un film del 1959 diretto da Renato Castellani.
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