Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film
Andiamo subito al punto, visto che di questo film si è parlato tanto in relazione alla scelta tempista del soggetto. La realtà è che il tanto paventato rischio della cosiddetta "singularity", tema ormai inflazionato e già affrontato con piglio e risvolti più accattivanti fin da "2001 Odissea nello spazio" , passando per "Blade runner", "Terminator" e "Matrix", al momento rimane un tema fantascientifico. Più fondate sicuramente le preoccupazioni sull'uso e abuso dell' AI da parte dei politicanti di turno, ma anche qui, nulla di nuovo, a parte le risapute (ma è sempre bene ricordarle, di tanto in tanto) riflessioni sulle tragiche conseguenze della mancanza di fiducia reciproca, che portano a scellerate azioni di "guerra preventiva", e sull'importanza di ascoltare la coscienza prima di prendere certe decisioni, visto che il futuro non è mai predeterminato. Per cui, diciamo che questo rimane un buon film d'azione, più spettacolare della media, con qualche buon momento di tensione (anche questa però un po' prevedibile, visto che in tutta la serie gli eventi si dispiegano sempre attraverso applicazioni della 'legge di Murphy'), penalizzato solo dalla durata eccessiva e dall'ormai insopportabile narcisismo del produttore/protagonista, il cui ruolo messianico si manifesta qui con performances miracolose degne di un film Marvel (fantascienza, appunto). Non posso fare a meno di annotare, in questa sede come, dopo tanti film che lo hanno avuto per protagonista, il personaggio di Ethan Hunt, non sia mai riuscito, non dico a spodestare, ma almeno ad emulare il carisma di un qualunque James Bond. Ci sarà un motivo.
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