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Mission: Impossible - The Final Reckoning

Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film

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La recensione su Mission: Impossible - The Final Reckoning

di YellowBastard
6 stelle

Seguito diretto di Dead Reckoning e, a quanto pare, ultimo capitolo delle avventure di Ethan Hunt e di un franchise iniziato nel 1996 con Mission: Impossible di Brian De Palma e proseguito con altri sei capitoli, per una saga cresciuta nel tempo insieme al suo protagonista (Tom Cruise) adattandosi sia ai tempi che ai diversi registi che vi ci sono alternati fino a trovare, infine, la formula “perfetta” con Christopher McQuarrie, sceneggiatore de I soliti sospetti e divenuto regista di fiducia della saga a partire dal quinto capitolo (Mission: Impossible - Rogue Nation), trasformandosi nell'unico franchise di spionaggio in grado di tenere testa a quello, storico, di 007.

 

Tom Cruise torna in azione nel teaser trailer di Mission: Impossible – The Final  Reckoning – GameLegends.it

 

Ma Mission: Impossible - The Final Reckoning è molto di più dell’ultimo capitolo di una saga di successo quanto piuttosto (e questo il montaggio con cui si apre il film lo dice chiaro e tondo) l’apice, fortemente cercato e (sfrontatamente?) voluto, di un’intera carriera: quella del suo factotum (fin da quel lontano 1996) e assoluto protagonista Tom Cruise.

Ed è a questo punto (e qui nascono, probabilmente, i problemi di cui si sono lamentati in molti) che Mission - Impossible cambia completamente genere (o registro di appartenenza) passando praticamente dallo spionaggio alla fantascienza per un’ultima sfida (im)possibile: salvare l’intero pianeta dalla distruzione totale ad opera di una Intelligenza Artificiale ormai fuori controllo (e farlo praticamente da solo) per una minaccia molto più simile allo Skynet di Terminator (o a JOSHUA di War Games) che non alla semplicistica Spectre di bondiana memoria per un gran finale che non si fa soltanto epico ma, addirittura, messianico.

 

E cercando di salvare al contempo anche il Cinema (soltanto americano?) dai soliti logaritmi, dalla sempre più sfruttata I.A. e/o dalle sempre più invadenti piattaforme streaming?

Si, probabilmente la missione (di Tom) è anche (soprattutto) questa.

 

Risky Business Dance Scene on Make a GIF

“Tutto quello che eri, tutto ciò che hai fatto, ti ha portato qui”

 

Nel farlo Mission: Impossible – The Final Reckoning cambia completamente i tempi del racconto, spiazzando molti (me compreso) e prendendosela molto più comoda, con un’introduzione di oltre un’ora quasi interamente dialogata, con scarsissima azione, e che serve a collegare tutti i film della saga, a partire dal primo di De Palma, in un’unica, grande macro-storia e nel quale ogni avventura, ogni missione era parte di un piano molto più grande.

Costruisce volutamente con molta calma, insistendo sui temi, accumulando (fan service?) ricordi e aneddoti delle missioni passate e piazzando (quasi?) tutte le pedine al posto giusto, creando al contempo tensione e calcando la mano sulla drammaticità della situazione, costruendone lentamente l’epica più pura.

 

Mission Impossible - Final Reckoning è probabilmente il film più  Scientology di sempre | Wired Italia

 

E da quando c’è Christopher McQuarrie a scrivere e dirigere le sequenze d’azione hanno fatto un salto in avanti raggiungendo vette eccezionali, diventando lo stato dell’arte di come fare cinema d’azione spettacolare a Hollywood, culminato in questo ultimo capitolo nella sequenza subacquea nel sottomarino, una scena claustrofobica fatta solo di immagini e privo di parola, un piccolo gioiello di tensione narrativa per uno dei momenti “action” migliore della saga.

Meno interessante è invece l’altra grande sequenza d’azione, un inseguimento aereo nei cieli del Sudafrica a bordo di biplani d’epoca. Pazzesca da realizzare, considerando che, come di consuetudine per Tom Cruise, è stata realizzata dal vero, senza controfigure, e dimostrando ancora una volta l’assoluta, folle dedizione dell’attore alla causa, ma per il semplice spettatore non altrettanto emozionante da seguire.

 

Mission: Impossible – The Final Reckoning TrailerMission Impossible The Final  Reckoning - Trailer finale - Gamesurf

 

A uso e consumo del suo Ethan Hunt, poi, il cast formato da, tra vecchi e nuove aggiunte,  Hayley AtwellSimon PeggVing RhamesPom KlementieffEsai MoralesGreg Tarzan DavisAngela BassettHenry CzernyTramell TillmanShea WhighamRolf Saxon e Nick Offerman.

 

La roboante colonna sonora di Max Aruj & Alfie Godfrey fa poi il resto per convincerci della grandezza del finale. McQuarrie prova perfino ad accennare una qualche retorica politica, invocando la fine delle divisioni tra ideologie, popoli e nazioni ma per poi finire con il messaggio (scontato) che sono comunque (e sempre) gli americani a salvare il mondo in nome di tutti gli altri.

Ma se questa è davvero il capitolo conclusivo della saga la si può comunque considerare un degno finale, forse non raggiunge certi picchi ma ci va comunque piuttosto vicino.

 

Ma come era già chiarissimo in molti altri film di Tom Cruise, anche in questo ultimo capitolo c’è sempre il concetto semi-luddista dell’uomo che, spingendosi oltre i suoi limiti, resiste all’avanzamento della tecnologia, conservando la propria centralità anche in un mondo ultratecnologico come quello che ci si prospetta in futuro.

Dietro a tutto questo c’è probabilmente (ovviamente?) Scientology ma ormai, a questo punto, l’identificazione tra attore e personaggio è diventata ormai totale.

La storia cita come l’inizio di tutto il 22 maggio del 1996, ovvero la data in cui è uscito, in America, il primo Mission: Impossible, Hunt è qui presentato, molto più che in passato, come il salvatore del mondo che attraverso una dedizione fuori dal comune è in grado di salvare tutto e tutti.

È in questo che si usa l’aggettivo “cristologico” per identificare un personaggio che nella storia si erge a salvatore, assumendosi un incarico gravoso (impossibile) per il bene di molti.

 

Mission: Impossible - The Final Reckoning, ecco una nuova featurette video  del film con Tom Cruise

 

Oppure...

guardando ai predicamenti di Scientology, ogni persona può ergersi a Thetan, ovvero un individuo che attraverso il miglioramento personale e spirituale può liberarsi delle influenze negative che ne limitano il potenziale scoprendo di avere capacità, potenzialmente, illimitate.

Se Hunt è illuminato, lo è sicuramente anche Tom Cruise.

Mission: Impossible – Final Reckoning potrebbe quindi essere il film più “scientologico” della storia cinematografica.

Almeno fino alla prossima pellicola di Cruise.

 

VOTO: 6

 

Mission impossible 2 tom cruise ethan hunt GIF on GIFER - by Mazujar

P.s. Questa recensione si autodistruggerà entro cinque secondi.

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