Regia di Halfdan Ullmann Tøndel vedi scheda film
Tosto, prolisso e a tratti noioso, tuttavia con momenti di grande cinema.
In una scuola elementare norvegese, il personale didattico, ovverosia un preside e due professoresse,convocano i genitori di due bambini,in quanto si ritrovano alle prese con un caso bollente; forse si tratta di molestie sessuali, ma l'autore della presunta violenza ha solo sei anni, come la vittima. Armand, un soggetto problematico, avrebbe abusato nel bagno della scuola del cugino Jon, sua madre è un’attrice dal carattere fumantino, lui è rimasto orfano e il padre, defunto in circostanze misteriose, era lo zio, cioè il fratello della madre della presunta vittima,un ragazzino meno esuberante e più remissivo. Lungo, lento a tratti urticante e perfino noioso,eppure ci sono sprazzi di vero cinema e alla fine non ci si rammarica troppo di aver avuto la pazienza di arrivare alla fine di questo film, stranissimo. Il contesto in cui si verifica l'accaduto si vede e non si vede,tutto si svolge all'interno del plesso scolastico e oltretutto i veri protagonisti non sono i bambini ma gli adulti, che si muovono con una lentezza snervante;la risata isterica della mamma di Jon si trascina per troppo tempo, mettendo a dura prova la resistenza degli spettatori e non è l'unica forzatura,ce ne sono alcune del tutto gratuite: il balletto della signora con un addetto alle pulizie è coreografico,ma del tutto alieno alla storia. Finale dal tratto onirico, con relativa resa dei conti. Insomma la prima prova di questo figlio d'arte è difficile da giudicare, peraltro gli attori sono assolutamente in parte e i temi intriganti; l'educazione, la formazione, il senso civico, nei paesi scandinavi, sono realtà più concrete, rispetto a quelle nostrane. Da vedere se si è bendisposti.
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