Regia di Sean Baker vedi scheda film
Sean Baker è un grande regista, uno di quelli di cui non si è mai parlato molto ma che grazie a questo ennesimo bellissimo film sulla caduta del "sogno americano", potrebbe finalmente farsi conoscere. "Anora" è un film pieno di energia vitale, è il treno di Casey Jones pronto a deragliare, eppure, come le montagne russe di Coney Island, l'opera rimane nei binari ed è travolgente. Due ore e un quarto divise (quasi) in tre parti: i primi quarantacinque minuti sono un turbine di soldi, sesso e euforia chimica, con questa magnifica protagonista, Anora (Mikey Madison), che da ragazza squillo pensa di aver trovato la chiave di volta della sua vita allacciando la sua esistenza con quella di un figlio di un oligarca russo, ma è nella seconda parte, appena successiva, che il film s'invola in una sfrenata "comedy" quasi alla Coen Bros., spostando l'attenzione su New York, le sue strade e i suoi locali, riuscendo a dare spessore al film, fino al finale, triste ma bellissimo, dove l'America, ancora una volta, è svuotata di ogni possibile futuro, sommersa dalla neve e singhiozzante dentro un'utilitaria di terz'ordine. Anora è il minimo comune denominatore, figura femminile forte, perno di una resistenza prima veniale e poi romantica, contro un mondo perennemente ingiusto. Grande Cinema, frastornante, vivo, esplosivo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta