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Nonostante

Regia di Valerio Mastandrea vedi scheda film

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La recensione su Nonostante

di mm40
6 stelle

Mastandrea, Laura Morante e altra gente sono in coma, ognuno sul suo lettino d'ospedale. Le loro anime intanto vagano per le stanze dell'edificio, socializzando tra loro, forti della loro invisibilità per i vivi. Finché arriva una nuova ospite del reparto, che a sorpresa instaura una relazione affettiva con Mastandrea.

 

Nonostante la morte, l'amore trionfa. Peggior banalità sarebbe difficile da partorire, ma se sapete partorirla con un film come questo, fatevi pure avanti: Nonostante è una pellicola delicata e potentissima, astratta ma sull'argomento più concreto possibile – la fine, e come tentare di evitarla – e, in particolare, rappresenta la seconda regia per Valerio Mastandrea a sette anni dall'interessante esordio dietro la macchina da presa con Ride (2018). Se Ride aveva destato curiosità e aspettative, questo lavoro conferma sia le potenzialità del Mastandrea regista che quelle dello sceneggiatore (ruolo che qui riveste insieme a Enrico Audenino), mentre sull'interprete – anche qui è lui stesso il protagonista – non c'è nulla da eccepire ormai da molto tempo. La scelta di non affidare un nome preciso ai personaggi è coraggiosa, ma aiuta a lasciare sospeso il racconto in quel limbo insensibile e insensato in cui essi si muovono; l'intreccio amoroso non toglie d'altronde nulla al peso del discorso centrale del film, un peso che va via via crescendo verso un finale che definire commovente sarebbe minimizzare. Oltre a quello dell'autore , i principali nomi nel cast sono quelli di Laura Morante, Dolores Fonzi, Lino Musella e Giorgio Montanini (in una parte marginale appena appena sopra le righe); la durata limitata a poco più di ottanta minuti titoli di coda compresi è più che ragionevole, forse qualche momento musicale va troppo per le lunghe lo stesso. In definitiva, una riflessione originale e colma di spunti ben assestati sul nulla, sull'inevitabile e per contrasto sul miracolo della vita, nonché sull'annosa dicotomia tra amore e morte. 6,5/10.

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