Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Frankenstein (2025): locandina
VENEZIA 82 - CONCORSO
Una storia ben raccontata inizia sempre dalla fine, per potersi sviscerare in tutta la sua complessità e poetica. L'adattamento di Guillermo Del Toro, ultimo fra tanti dopo un capostipite esemplare ad opera di un genio come James Whale nel 1931 (forte di un "mostro" che non richiedeva quasi make up come Boris Karloff), dopo la parodia delle parodie ottenuta dall'estero satirico del migliore Mel Brooks in Frankenstein Jr. nel 1974, è un più recente, ottimo adattamento serio ed accurato a cura di Kenneth Branagh (Mary Shelley's Frankenstein del 1994 con Robert De Niro nel ruolo del mostro), forse poteva definirsi non proprio impellente.
Ma si tratta di un'ottima trasposizione. Dai ghiacci di un mare polare che ha intrappolato una nave di pionieri, il mostro insegue il suo creatore senza mai cedere al proposito di vendicarsi di ciò che il suo scienziato creatore gli ha orocurato: il dolore di una immortalità che è tutto, fuori che un regalo irrinunciabile.
Frankenstein (2025): Oscar Isaac
Frankenstein (2025): Guillermo Del Toro, Oscar Isaac
Da qui si torna indietro all'infanzia triste e dolorosa di Frankenstein, in seguito dottore come il severo padre, appassionato in meccanismi corporei e nella possibilità di sconfiggere la morte che gli portò via l'amata genitrice.
La storia è ormai nota, ma lo sguardo scenograficamente sontuoso e lussureggiante di Del Toro non lesina poesia e pathos che solo un eccessivo utilizzo di effetti digitali e CGI per animare animali selvatici ed altri incubi, in parte affievolisce, o più semplicemente appiattisce.
Il cast, sontuoso, funziona molto bene, a partire da una stupenda Mia Goth che appare sempre coerente in contesti horror, ed un Christopher Waltz azzeccato nel ruolo dell'interessato mecenate dell'operazione diabolica che sta alla base del racconto.
Nei due ruoli principali, spicca innanzi tutto un tormentato protagonista ben reso da Oscar Isaac, ed un non meno originale e convincente mostro che disdegna bulloni in bella vista e che trova nella recentemente affermata e bellissima star Jacob Elordi, una sua stravagante, ma anche convincente versione a tutti gli effetti pop. Praticamente il Frankenstein voluto e opportunamente manipolato e forgiato da Guillermo Del Toro, scelto nella persona dell'ultimo apprezzato Elvis Presley, potrebbe apparire ad un occhio italiano come una sorta di versione alternativa, gigantesca e muscolare, del mite e magrolino cantautore Lucio Corsi....
Vedere per credere...
Frankenstein (2025): locandina
Ad ogni buon conto, il Frankenstein di Guillermo Del Toro, somiglianze eccentriche a parte, si rivela una affascinante, sontuosa trasposizione del celebre romanzo di Mary Shelley. Certamente poco necessaria, considerati gli illustri precedenti, ma di gran carattere, visivo e anche poetico, per quanto forse non paragonabile al più originale e puro La forma dell'acqua (2017), dello stesso autore.
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