Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Meglio di Hannibal ma neppure minimamente accostabile a Il silenzio degli innocenti, Red Dragon vorrebbe spaventare ma non ci riesce. Confezione ovviamente elegante (fotografia patinata ma non troppo del solito Spinotti), ambientazioni suggestive (l'antro gotico del "mostro", la bella casa in Florida del detective ferito), e qualche riuscito guizzo d'amore (i siparietti tra la non vedente Emily Watzon e il sociopatico Drago Rosso/Fiennes)non fanno di un film di fattura accettabile un capolavoro.
Un feroce serialkiller, maltrattato nell'infanzia dalla nonna, terrorizza le perfette famiglie americane. Sulle sue tracce di sangue un giornalista senza scrupoli e un giovane e dotato detective,aiutato nelle indagini da un criminale antropofago.
Di genere.
Cast inappuntabile. Potendo avrei richiamato al lavoro un regista come Micheal Mann o provato con un più ispirato De Palma. Chissà quali incubi urbani sarebbe stato in grado di generare.
Francamente resistibile per buona parte del film, Sir Anthony Hopkins recupera parte di quel fascino gelido e agghiacciante del suo Hannibal nel finale, quando il suo odiato professor Chilton gli annuncia l'arrivo di una giovane recluta dell' FBI, interessata a un colluquio con lui. Sappiamo tutti come andrà a finire.
Il faccino da bravo ragazzo e i muscoli perfettamente allenati sotto la canotta che Bruce "Armageddon" Willis non avrebbe certamente disdegnato, Norton, al solito, svolge alla grande il suo lavoro di attore. Perfetto.
Disturabante nello sguardo limpido. Al meglio nei panni - pochi, in realtà - dell'efferato killer con il pallino per i video-tape familiari. Affascinante nel corpo scolpito, che neppure un infernale tatuaggio riesce a deturpare. Un assassino che non sarebbe male riuscire a salvare.
Anonimo. Quasi non ci si accorge del suo proverbiale carisma. Ma di certo la sceneggiatura non lo aiuta.
Senza guizzi ne lampi di genio, la regia di Ratner - molto meglio nel sentimentale The family Man - scivola via senza suscitare particolari brividi o emozioni. Meglio, tuttavia, della messa in scena patinata del suo celebre predecessore Ridley Scott per Hannibal.
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