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Il Corpo

Regia di Vincenzo Alfieri vedi scheda film

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La recensione su Il Corpo

di mck
5 stelle

Solo perché "Perfetti Sconosciuti" è stato rifatto anche in Papua Nuova Guinea non è che per contrappasso noi si debba rifare tutto il rifacibile, eh.

 

Inizia cringe/fremdschämen, sbagliando lo sbagliabile (lui l’ammazza perché lei gli fa di continuo dei sapidi scherzetti in pubblico chiosando sempre il tutto con un po’ ambiguo “Scemo! Scemo! Scemo!”, e chissà cos’avrà voluto dire, e sì, anche perché lei ha scoperto che lui ha invitato la cognata in mansarda a vedere la sua collezione di becchi Bunsen, quando in realtà la vera becca di 'sta storia lo sappiamo tutti benissimo chi è).

 


Prosegue didascalico, mettendo in scena un’idea di cinema fiacca, lasca e stracca (formali condoglianze = distanziamento sociale), e che ognuno vada a mettersi sulla propria “x”!

 


M’alla fine si lascia trascorrere, “il Corpo”, l’opera (su commissione?) 4ª di Vincenzo Alfieri (e 3º remake - dopo un coreano e un indiano - del capostipite spagnolo “El Cuerpo” di un decennio prima) da lui scritta – rielaborando con Giuseppe G. Stasi ("the Bad Guy") la sceneggiatura originale dell’Oriol Paulo di “Contratiempo”, “Durante la Tormenta” e “los Renglones Torcidos de Dios” – e diretta (a dire il vero un po’ tra Barbareschi e Carrisi, ma va beh), oltre che come sempre pure montata, segnando anche una conferma, ovvero il “definitivo” abbandono dei toni da grottesca (mi si passi la bestemmia) commedia all’italiana dell’esordio con “I Peggiori” per calarsi completamente nel robusto drammatico “duro e puro” (senza rinunciare - avendo a disposizione Giuseppe Battiston - a qualche momento sarcastico, mentre l’erotismo - questo invece in quota femminile - non basta a risollevarne le sorti) che già caratterizzava i seguenti “Gli Uomini d’Oro” e “Ai Confini del Male” (in attesa del prossimo “40 Secondi”, basato su uno dei più rivoltanti fatti di cronica cronaca recente, quello dellassassinio di Willy Monteiro Duarte, 1999-2020).

Accanto a Giuseppe Battiston spiccano la faccia sempre giusta di Andrea Sartoretti (“Boris - la Serie”, “Romanzo Criminale - la Serie”, “Boris - il Film”, “ACAB - All Cop Are Bastards”, “Monte”), le physique du rôle di Claudia Gerini (Viaggi di Nozze, Escoriandoli, Sono Pazzo di Iris Blond, Lucignolo, la Terra, la Sconosciuta, Viaggio Segreto, il Mio Domani, la Leggenda di Kaspar Hauser, Reality, Tulpa, il Comandante e la Cicogna, Ammore e Malavita, Hammamet, Sulla Giostra) e le brave Amanda Campana (“il Mostro della Cripta”) e Rebecca Sisti, mentre fa un po’ fatica Andrea Di Luigi, che poi in un certo qual senso sarebbe financo il protagonista. Chiudono il cast Francesca Vettori e Anastassia Bianchi. Fotografia di Andrea Reitano e musiche di Antonio Giampietro. Producono Eagle (Tarak Ben Ammar e Roberto Proia), che distribuisce, e Sony.

Buon utilizzo del lido di Ostia/Fiumicino/Focene/Fregene durante l’inseguimento a piedi attraverso le “coree”.

 

 

* * ½ (¾)     

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