Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Oggetto filmico alquanto sghembo, questo "Freaky Tales". Ambientato in California, nella Oakland del 1987, taglia e cuce quattro storie realmente accadute, mettendoci ovviamente della fantasia, come ketchup sulle patatine. Imbevuto di stilosissima nostalgia anni ottanta, a cominciare dalle riprese, dagli effetti speciali e dall'uso della musica, (particolare molto importante), coniuga il girato con episodici momenti animati, iperviolenza e chincaglierie alla "Strange Things". I due registi, estremamente minori, si divertono ad arruolare gente come Pedro Pascal (che si porta via, facilmente, l'episodio migliore, il terzo) e, in gustosissimo cameo, anche Tom Hanks, che ho faticato a riconoscere (spero stia bene). Per il resto, i quattro minifilm sono concatenati in qualche modo, ma i primi due sono veramente poca roba, (il secondo è micidiale), non dicono niente se non sotto l'aspetto dell'estetica "eighty", mentre si comincia a fare sul serio negli ultimi due, con l'esplosione splatter dell'ultimo episodio, che vede protagonista la vicenda del campione di basket dei Golden State Warriors, Sleepy Floyd. Su quasi due ore, salvo giusto l'ultima ora, ma siamo comunque nell'ambito di un'opera sconclusionata, fuori di testa, sarcastica, ma che non riesce ad andare oltre una sufficienza risicata. Roba da piattaforma streaming e visione scanzonata da pigri pomeriggi d'estate. Nulla più.
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