Regia di Stefan Bartmann vedi scheda film
La saga televisiva ispirata ai romanzi di Rosamunde Pilcher (sono oramai quasi duecento gli adattamenti) ha sempre saputo mescolare scenari da cartolina con trame romantiche dal sapore classico. Tutto può cambiare non fa eccezione, proponendo il consueto mix di amori intrecciati, drammi familiari e rivelazioni sorprendenti. Tuttavia, nonostante alcuni spunti interessanti, il film tv si perde in stereotipi e scelte narrative prevedibili, rimanendo un prodotto di intrattenimento poco incisivo.
Rosamunde Pilcher: Tutto può cambiare segue la storia di Bill Pexton, un giovane ufficiale della marina che fallisce la prova per diventare un sommozzatore perché sceglie di aiutare il suo amico Mo Miller, rimasto ferito durante il test. Dopo l’esame, Bill invita Mo nel lussuoso maniero della sua famiglia in Cornovaglia, dove il giovane viene accolto con affetto dai genitori di Bill. Tuttavia, nel corso della permanenza, emergono verità sconvolgenti: Mo e Bill sono stati scambiati alla nascita e appartengono in realtà alle famiglie opposte.
A complicare ulteriormente la situazione, si aggiungono le tensioni sentimentali. Bill è fidanzato con Abigail Collins, ma quando Mo inizia a frequentarla, si accorge di essere attratto da lei. Nel frattempo, Bill sviluppa sentimenti per la sorella di Abigail, Doreen, che per anni ha sofferto di un amore non corrisposto per lui. Il passato torna a galla quando le madri di Bill e Mo confessano di aver scoperto la verità anni prima, ma di aver deciso di non invertire lo scambio per non traumatizzare i bambini. La rivelazione sconvolge entrambi i giovani, mettendo alla prova la loro amicizia e il rapporto con le loro famiglie.
Mentre Bill lotta con la sua identità e il senso di appartenenza, Mo cerca di trovare un equilibrio tra la sua nuova vita aristocratica e le radici umili da cui proviene. Il film si snoda tra tensioni familiari, indecisioni romantiche e il bisogno di accettare il passato per poter guardare al futuro.
Rosamunde Pilcher: Tutto può cambiare (2020): Caroline Hartig, Paul Triller, Marvin Linke, Leonie Brill
Una delle caratteristiche più apprezzabili del film Rosamunde Pilcher: Tutto può cambiare è la scelta del cast. Il giovane quartetto protagonista, composto da Marvin Linke, Leonie Brill, Paul Triller e Caroline Hartig, funziona piuttosto bene e riesce a dare una certa dinamicità ai personaggi, nonostante la scrittura non offra loro molto margine di crescita. Le interpretazioni, seppur non memorabili, riescono a mantenere vivo l'interesse dello spettatore.
Inoltre, la fotografia e le location sono ancora una volta un punto di forza indiscutibile. Le suggestive riprese delle coste della Cornovaglia aggiungono un tocco di magia alla narrazione, rendendo ogni scena esteticamente gradevole.
Il principale problema di Rosamunde Pilcher: Tutto può cambiare risiede nella sua trama eccessivamente costruita e poco originale. Il tema dello scambio di neonati, che emerge nel corso della storia, avrebbe potuto offrire spunti di riflessione più profondi sulle dinamiche familiari e sull'identità personale. Tuttavia, il film sceglie di trattarlo con superficialità, limitandosi a creare tensioni drammatiche di facile risoluzione e mantenendo un tono che raramente esce dai confini della soap opera.
Un altro punto critico è il trattamento delle relazioni sentimentali. Le due storie d’amore parallele sembrano più un esercizio di stile che un reale approfondimento emotivo. In particolare, la narrazione lascia trasparire una fastidiosa insistenza sull’aspetto estetico delle protagoniste femminili, come nel caso di Doreen, il cui cambiamento fisico diventa il motivo principale dell’interesse romantico nei suoi confronti. Questo tipo di messaggio appare anacronistico e fuori luogo.
Rosamunde Pilcher: Tutto può cambiare è un film tv che segue fedelmente le regole del genere, senza prendersi rischi o provare a innovare. Gli amanti delle classiche storie romantiche troveranno comunque elementi di intrattenimento, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla chimica tra i personaggi principali. Tuttavia, per chi cerca una storia più coinvolgente e meno prevedibile, il film rischia di risultare piatto e privo di originalità.
Se da un lato la regia e le interpretazioni evitano un naufragio totale, dall’altro la scrittura poco ispirata e la ripetitività della formula impediscono a questo capitolo di distinguersi davvero. Un passatempo leggero, per dirla in sintesi.
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