Regia di Gareth Evans vedi scheda film
Il regista dei sopravvalutatissimi The Raid torna con una tamarrata del decimo livello, che però non diverte neppure per un minuto a differenze di certe altre trashate che – per quanto qualitativamente perlomeno discutibili – almeno qualche risata la strappano.
Qui no, il divertimento è scarsino. Il tedio avvolge da subito la pellicola, sin da quell’inseguimento iniziale semplicemente inguardabile, con le auto e il tir che sgommano in libertà che manco le Hot Wheels in una pista giocattolo, scivolando di qua e di là sfidando qualunque legge fisica e dando quasi l'impressione talvolta di levitare a qualche centimetro da terra, grazie ad un proliferare sconcertante di grafica computerizzata di dubbia qualità (esistono videogiochi ben più realistici, con motion tracking e rendering ben più affinati).
Ecco, Havoc proprio questo sembra, un videogioco, un brutto videogioco privo del fattore interattività, che quindi non permette neppure di distrarsi smanettando (no, non in quel senso, sporcaccioni…).
Havoc (2025): Tom Hardy
Manca qualunque approfondimento dei caratteri (quindi, va da sé, non frega una beneamata a nessuno che vivano o crepino), la trama è inesistente e piena zeppa di cliché riproposti senz’alcuna inventiva, le sparatorie e le scazzottate fagocitano a tal punto tutto il resto (peggio che in John Wick & Co.) e sono talmente imbottite di CGI, montate a stacchi fulminei, coi protagonisti a momenti dotati di superpoteri (persino la più mingherlina delle ragazzine) che annoiano rapidamente quando non fanno sganasciare di riflesso per il ridicolo involontario, mentre le parentesi dialogate durano un nanosecondo e servono giusto a proferire minchiate oppure a delineare velocissimamente la presunta trama del presunto film.
Più ancora che in altri film d’azione recenti, a far ridere è anche la modalità caricatore infinito inserita: raramente s’è avuta occasione "sì ghiotta" di vedere un'opera in cui qualunque arma da fuoco, finanche una semplice pistola, pare esser dotata di 700.000 pallottole e spara alla velocità di una mitragliatrice. ‘Na roba che neanche in una parodia. Par quasi di vedere un cartone animato comico, una specie di fusione tra i Looney Tunes e un episodio parodia di South Park (me lo vedo Cartman nei panni del protagonista: pam, pam, pam, prendi questo bastardo, devi rispettare la mia autorità!).
Havoc (2025): Yann Yann Yeo
Con l’aggravante che in questo caso, ribadiamolo, il ridicolo è del tutto involontario.
Poco da salvare, nel gigantesco pastrocchio. Gli attori – compresi i volti notissimi e al di là di un Hardy piuttosto moscio – transitano senza lasciare alcun segno del loro passaggio (evidentemente, al pari del protagonista, ci credevano davvero moltissimo nel progetto), la fotografia è anche discreta ma irrimediabilmente rovinata dalla pacchianeria di tante vedute in CGI, mentre l’unica nota veramente e totalmente positiva è che quantomeno – deo gratias – Havoc dura poco. Urrà!
Havoc (2025): Tom Hardy
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