Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Un seduttore seriale senz'anima che scopre di avere un cuore grazie alla donna giusta che lo fa capitolare, mostrandogli la luce e la via della “redenzione”.
Lui, Gianni, non è proprio un adone, ma è un gentiluomo con grande tatto e savoir faire, che sa come affascinare le donne, ricorrendo a ogni mezzo – perfino agli inganni – pur di riuscirci, mentre lei, Chiara, è bellissima, solare e onesta, ma a volte frustrata perché paraplegica.
Per conquistarla, Gianni si finge anche lui sulla sedia a rotelle e Chiara, pur capendo l’imbroglio, accetta il suo corteggiamento perché, nonostante tutto, le fa bene sentirsi desiderata come donna dopo tanto tempo.
Spunti poco originali forse, ma giostrati con stile e garbo. Mai sopra alle righe o volgare, affronta il tema della paraplegia con delicatezza e buonafede.
Il cambiamento graduale del protagonista non è scontato e dona valore a una trama dolce-amara ben strutturata e ricca di ardore e sentimento. Molto ben caratterizzati i due protagonisti, che sviluppano sul set un’alchimia emozionante.
Forse l’epilogo risulta prevedibile, ma non poteva essere altrimenti. Non sarebbe stata una scelta registica opportuna e ben accetta aggiungere ulteriore dramma al dramma basico della storia.
Eccellente Pierfrancesco Favino nel ruolo del Don Giovanni incallito e deliziosa Miriam Leone in quello della disabile che non si piange addosso, ma affronta la vita e le sue avversità con il giusto spirito.
Memorabile, poetica e ipnotizzante la scena in cui Gianni fa riempire la stanza di acqua per favorire la leggerezza di ogni movimento tra lui e Chiara per il loro primo incontro d'amore.
Un’opera in definitiva carina e gradevole, che poco ha della commedia probabilmente, proprio perché priva di frivolezze ma incentrata su tematiche serie e profonde, su cui non c’è nulla da ironizzare o che possa essere divertente.
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