Regia di Tom McCarthy vedi scheda film
Ambientare un giallo da working class americana in una città europea come Marsiglia, è un po' come quando Woody Allen, l'ultimo stucchevole Woody, porta le sue commedie in giro per il vecchio continente: non funziona. O, meglio, qui funziona decisamente meglio che nei film di Allen, ma Marsiglia è così francese, così Marsiglia, città unica, una specie di New Orleans europea, che impiantarvi un Matt Damon (bravissimo a recitare in sottrazione), papà dell'Oklahoma (!) in cerca di redenzione e di sua figlia, è operazione alquanto complessa. Tom McCarthy è bravino, ha fatto cose buone, e il film ha una sua dignità, ma soffre di una durata esagerata per la storia che vuole raccontare, dove inevitabilmente si riempiono gli spazi non necessari, con una storia parallela, sentimentale e posticcia. Solo verso la fine, ma dopo, ripeto, una lunga attesa fatta di poche cose e di noia, il film guadagna in spessore, ma è troppo tardi. Un'opera che avrebbe avuto bisogno di più sporcizia, cattiveria, forza, e che Marsiglia inghiotte nella sua luce e nella sua bellezza. Lasciatela ai francesi, Marsiglia, che sanno come trattarla. Film appena sufficiente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta