Regia di Eugène Lourié vedi scheda film
Il risveglio del dinosauro, al di là dei meriti o meno relativi alla propria trama ed impostazione ha sicuramente fatto storia aprendo le porte ad un genere che caratterizzò significativamente il resto del decennio in cui il genere horror, ormai in netto declino, apriva le porte ad una fantascienza fatta di mostri, creature preistoriche o aliene che andavano a minacciare delle comunità. Un po’ come 20 anni prima King Kong arrivava a troneggiare sull’Empire State Building, dopo essere stato portato quale prigioniero dall’Isola del Teschio in cui era un re incontrastato, in questa pellicola sono degli esperimenti nucleari che hanno dato impulso a questo mostro preistorico che oltre ad essere vivo e vegeto, sente il richiamo di casa e dopo aver seminato il terrore sulla costa atlantica partendo dal Polo nord sino al Canada ed agli Stati Uniti arriva minacciosamente a New York seminando il panico. Ingenuità o incongruità non si contano in questo genere di film, ma ancora oggi è sorprendente come gli 80 minuti in cui si sviluppa la vicenda riescano ancora ad appassionare: la sequenza dell’attacco al faro è ben congeniata e altrettanto ricca di tensione è quella in cui l’anziano professore esplora i fondali con una sonda marina, osservando le lotte tra squali e polpi giganti sino al tragico incontro proprio con il dinosauro. Ricca di trovate anche la sequenza cittadina che fa scoprire che il dinosauro ormai ferito è ancor più minaccioso a causa di una carica batterica nel proprio sangue che rischia di mettere KO i tentativi di eliminarlo. Per questo torna ad essere indispensabile l’utilizzo delle competenze in ambito nucleare del protagonista, lo scienziato Tom Nesbitt. Da notare che il film ha sicuramente trasmesso delle influenze sul più celebre, e capostipete di decine di sequel, Godzilla che uscirà esattamente l’anno successivo. Infine il film rappresenta il trampolino di lancio per due figure di pregio: Ray Harryhausen, maestro degli effetti speciali in stop motion che per circa un trentennio (il suo ultimo film sarà Scontro di titani del 1981) sarerebbe stato uno dei più pregiati tecnici prima dell’avvento della computer graphic, e Lee Van Cleef, che dopo Mezzogiorno di fuoco in cui interpretava un bandito che non pronuncia una battuta per l’intero film, qui è il cecchino che elimina con un razzo radioattivo il mostro.
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