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Uomini e no

Regia di Valentino Orsini vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Uomini e no

di John_Nada1975
6 stelle

Dal romanzo di Elio Vittorini, una pellicola ovviamente di parte sulla resistenza e la clandestinità nella RSI - l'amico di mio babbo Valentino Orsini è sempre stato organico della sinistra PCI-, ben fatto e intenso grazie soprattutto all'eccellente e sottotraccia, Flavio Bucci, rassegnato ma anche mai piegato.

Avendo a che fare con la alta considerazione el romanzo originario citato e su cui si basa questo film, non deve essere stata una operazione facile per Orsini, oltretutto a basso costo, cimentarsi con una vicenda del genere
Il personaggio principale è il partigiano Enne 2/Bucci, un tipo di uomo che parla poco e su capisce per tutto quello che ha dovuto vedere e attraversare nei 4 anni di guerra. Altrimenti noto come il cliché ma rinforzato dalla recitazione di Bucci, dell'"uomo forte e silenzioso".

Oltre a essere un film molto articolato pure sul versante sentimentale profondo e che non può esprimersi per via del momento storico e non solo, oltre che profondamente coinvolto nella lotta di resistenza contro i tedeschi, nella Milano occupata, Enne 2 ha una questione sentimentale in sospeso con l'ex fidanzata Berta/Guerritore, che ha lasciato tre anni prima. Berta ora è sposata, ma è indecisa se lasciare il comodo marito per il ricercato e latitante resistente Enne 2.

Nel frattempo, la cellula clandestina di Enne 2 attacca i tedeschi e subisce ritorsioni.
Questa degli attentati falliti al capo fascista "Cane Nero"/Renato Scarpa è la parte più interessante e dinamica del film vero e proprio, che si svolge in una città semideserta, con una manciata di attori che si muovono in luoghi squallidi e quasi metafisici, senza popolazione, con la colonna sonora di Morricone e con dialoghi ridotti al minimo.

Immagino che il budget fosse molto limitato, di conseguenza il risultato è un dramma non privo di tensione ma che deve fare di necessita scenografica virtù, nonostante la trama tragica.

Finalmente in HD da Rai Storia, non restaurato e con diversi tagli, cambi di tonalità generale della pellicola, la fotografia rimane molto scura forse così originariamente, tanto da non poter distinguere bene cosa accade in alcune scene. 

Orsini dimostra capacità registiche in alcuni momenti ricercati tipo il finale tutto al montaggio, o come la fucilazione dei 30 ripresa di notte con un campo lungo fisso, illuminata soltanto da un fascio di taglio di un faro, alla presenza del sempre muto Renato Scarpa. E sottolineata dalla percussiva colonna sonora di Ennio Morricone.

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