Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Documenta,Marucci,serrata critica,alle scelte compositive per quest'opera chiave,della poetica di Hardy,fornite da Polanski -sì da velarne,la regia a momenti edulcorata,il movente dirompente,le parvenze d'ordine della società clericale vittoriana,di questo mirabile capolavoro,esistenziale come lo definì Cassola, della civiltà artistica moderna.
"Nel film di Polanski, Tess, il regista smalta tuttavia più del dovuto la relazione tra Alec e Tess; e rende Tess meno soffusamente vulcanica e romantica. Nell'idillio tra Tess e Alec, nel film, non hanno quel vigore, che hanno nel testo,né la scena della fragola addentata da Tess e portale da Alec; né quella della puntura della rosa. Decide anche, il regista, purtroppo, di tagliare la scena, di altissimo potenziale visivo e coloristico, del ferimento a morte del cavallo Prince. Un altro difetto del film è l'esplicitazione del segreto della nascita del figlio di Tess, che nel testo è lasciata congetturare dagli effetti; ancor più grave è che a differenza che nel romanzo, non appaia, in scena, Alec da predicatore invasato, illuso d'aver percorso un cammino di conversione. Tagliata è anche l'ultima scena del romanzo". Così, nel film la non meno futile mondanità del primo Alec permane, in sovrapposizione, anche dopo il suo ritorno da occidente, dal Brasile, al 'vero' che di lui delinea Hardy: col portarne a compito e compimento d'Arte, così, la sua genuina ispirazione in vena radicalmente anticlericale, e d'intima ribellione a ogni mortal freno secondo 'legge', Borghese, della passioni umana -sì che la 'verità' dei pastori della 'fede' e la giustizia, inesorabile, degli 'immortali' giudicanti il delitto di Tess, ecco disvelarsi, per l'Autore inglese, nel loro medesimo esplicitarsi, affatto convenzionale, sostanza di Menzogna.
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