Espandi menu
cerca
I ragazzi del coro

Regia di Robert Aldrich vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Dany9007

Dany9007

Iscritto dal 15 giugno 2020 Vai al suo profilo
  • Seguaci 11
  • Post -
  • Recensioni 262
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I ragazzi del coro

di Dany9007
3 stelle

Da quando si impose come regista, dopo un tirocinio che lo portò a collaborare con registi del calibro di Wellman, Renoir e Chaplin, Aldrich riuscì a caratterizzare i suoi film con un approccio sensibilmente più realistico e tagliando parecchi fronzoli che rientravano nei luoghi comuni delle produzioni hollywoodiane. Viene alla mente l’ambientazione messicana (e politica) che caratterizza Vera Cruz, la crudezza di un gioiello del noir come Un bacio e una pistola, un film “all men” come Il volo della fenice, passando per dei thriller che fanno esplorare le vacillanti menti dei protagonisti come Che fine ha fatto baby Jane? e Piano…piano dolce Carlotta. Persino negli anni ’70, con i grossi cambiamenti che ne conseguirono, Aldrich riuscì a cimentarsi in soggetti altrettanto aggiornati o comunque che portaano il suo marchio di fabbrica: l’eccellente e violentissimo Nessuna pietà per Ulzana rimane uno dei più appassionanti western del periodo, L’imperatore del nord ispirato ad un libro autobiografico di Jack London è un’opera che esplora efficacemente il periodo della Grande Depressione e che eleva a protagonisti gli hobo. Dopodichè con Un gioco estremamente pericoloso iniziò una parabola di incomprensione, sia col pubblico che con la critica che credo abbia raggiunto la vetta con il successivo I ragazzi del coro. Al netto di incomprensioni o di rivalutazioni, checché ne dica il Mereghetti, il quale attribuisce 3 stelle su 4 a questa pellicola elogiandone la durezza, personalmente l’ho ritenuta uno dei punti più bassi della carriera del regista. Più che una trama ci troviamo di fronte a una ripetizione di bozzetti di grana grossissima, tutti caratterizzati dalla volgarità, dalla violenza e dal machismo di questa unità di polizia. Tra grevi scherzi alle colleghe donne, con gli uomini che si eccitano spiandole, al disprezzo per i gay e per i rigidi superiori si sussegue costantemente una sorta di ritualità che include il pattugliamento, l’iniziazione delle nuove leve, le vessazioni nei confronti di quanti vengono arrestati, le sbornie e i grevi scherzi tra piedipiatti. Reggere circa due ore di questo meccanismo l’ho trovato sostanzialmente impossibile. Nonostante alcune parentesi tragiche, come il suicidio di una ragazza di colore all’inizio, provocato dalla ottusa dabbenaggine di uno degli sbirri, al suicidio di uno di questi ultimi, risulta praticamente impossibile sentirsi coinvolti in questa sarabanda di pochezze. Se poteva nascere un bel ritratto (anche brutale) sull’animo corrotto della polizia, nei costumi più che nell’operatività, qui siamo lontani anni luce, così come appra altrettanto inverosimile il finale che sembra più uscito da un fumetto. Peccato quindi sia per la regia che per un cast tutto d’eccellenza ma che sembra lavorare proprio su un copione da latrina. Se qualcuno volesse approfondire le tematiche sulle anomalie del mondo delle forze dell’ordine, sono innumerevoli i film che si protrebbero consigliare coevi a I ragazzi del coro, mi vengono alla mente naturalmente Il braccio violento della legge, Serpico, Il principe della città, Cruising. Alcuni hanno trovato similitudini con il film del 1972 I nuovi centurioni il cui soggetto è stato scritto da Joseph Wambaugh, autore del romanzo da cui è tratto questo film.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati