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La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide

di maso
8 stelle

 

 

 

 

 

 

 

Originale blend fra poliziesco e spionaggio realizzato da Martino grazie anche ad una elaborata sceneggiatura che tratta molti temi attraverso numerosi personaggi affidati ad un cast davvero azzeccato ed infatti il film non risente di questi elementi che potrebbero metterne a rischio la riuscita ma pecca piuttosto in qualche tratto di umorismo inappropriato e mi riferisco soprattutto al personaggio del vice commissario De Luca affidato a Gianfranco Barra: già dai titoli di testa mi suonava strano inserito in questo cast e in un film del genere ed infatti è il personaggio peggio riuscito dell'intero lotto visto anche il suo prevedibile destino, doveva apparire come il classico poliziotto simpatico che ha famiglia e non è troppo adatto al mestiere ma Barra è un miscast imperdonabile con le sue facce da comiche nella sequenza dell'inseguimento in cui la macchina in cui si trova diventa un rottame.

Il resto del cast è molto ricco con un Luc Merenda fico e un pò legnoso al suo solito ma comunque gustoso da vedere nei panni di un commissario onesto che indaga su una serie di presunti suicidi ed incidenti occorsi a militari d'alto grado dell'esercito italiano in varie città dello stivale, lo aiuta la bella Dalia Boccardo giornalista anche lei al lavoro per scoprire cosa c'è dietro questa strana moria, le loro scene romantiche sono piacevolmente distensive anche se ai fini della storia il personaggio di Anna si vede poco in azione, azzeccati invece Mel Ferrer nel ruolo del capo questore che desta dubbi su da che parte sta e soprattutto Michele Gammino famosissimo doppiatore che insieme al malriuscito De Luca è l'altro braccio destro di Merenda ed ha una sequenza nel finale in cui dimostra di saperci fare anche come attore.

Un misterioso Tomas Milian è invece nelle alte sfere dei servizi segreti e con la sua entrata in scena il film vira verso lo spionaggio in territori davvero inesplorati per il cinema italiano tanto che nella sequenza in cui i nastri si rivelano cancellati si comincia a sospettare che non tutti siano quello che dicono di essere e la puzza di una talpa all'interno del commissariato si insinua fra personaggi e spettatori.

Un film davvero ben realizzato, girato negli anni di piombo sugli anni di piombo che mostra rivolte carcerarie, auto bomba e l'assalto di forze di polizia preponderanti al nascondiglio di una frangia reazionista pronta ad eseguire un colpo di stato in una trama intricata e ricca di colpi di scena fino all'ultimo sostenuta da dialoghi molto curati.

Martino è un regista che mi piace perchè amava sperimentare ad esmpio la scena dell'incidente in apertura è davvero notevole, il primo incontro fra Merenda e Milian roba da cult ormai e in generale il film riesce a mantenere un tono cupo e realistico fino ad un finale pessimista e amaro.

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