Regia di Mark Young vedi scheda film
Incappato per caso in questo film in un piovoso pomeriggio invernale, apro una parentesi sul livello di palinsesto televisivo: nel 2006 Enzo Biagi nel suo ultimo libro Quello che non si doveva dire ammoniva come la televisione si fosse abbassata in una dimensione che guarda dal buco della serratura, così come delle fasce di programmi che una volta erano rivolte ai più giovani o ai bambini fossero state sostituite da trasmissioni che parlano di omicidi e violenze. Ecco che immancabilmente rimango basito dalla facilità con cui un film del genere passi nel primo pomeriggio in tv senza tagli (in compenso in tv viene ampiamente tagliuzzato Scarface di Brian DePalma). Questa introduzione per dire che il film sembra riuscire a stupire solo a colpi di violenza nonché di schizzi e pozze di sangue. L'idea, anche tutto sommato curiosa, di far capovolgere in più occasioni la situazione nei primi minuti scade ben presto in una sequenza ripetitiva e prevedibile, con personaggi proprio da copione di hollywood. Insopportabili poi certi dialoghi quasi esistenziali tra il killer e la ragazza. Al solito evidentemente quando le idee mancano l'unico appoggio è cercare di stupire il pubblico con un po' di splatter.
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