Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
"Ciao maschio" è uno dei pochi film "americani" di Marco Ferreri, girato a New York in lingua inglese, e riprende molte delle tematiche che erano già state esposte nel precedente film francese "L'ultima donna". La sconfitta del genere maschile viene sancita con un angoscioso rogo finale in un fatiscente museo delle cere e con il suicidio del protagonista Gerard Depardieu. Film dai toni apocalittici, allarmante e impregnato del consueto nichilismo ferreriano: probabilmente non per tutti i gusti, ma io lo consiglierei ugualmente agli spettatori che amano un cinema provocatorio ma intelligente. E' una sorta di favola surrealista in cui vengono sfiorati molti temi di attualità, non sempre con mano felice, ma che trae molta forza dalla rappresentazione dello sfondo newyorchese, essenziale nella costruzione di atmosfere vagamente allucinate. Come in altre occasioni, Ferreri non giunge in zona capolavoro, poichè non sa limare alcuni eccessi nella visione, con qualche scena che sembra buttata li un po' a caso (ad esempio l'accoppiamento di Depardieu con l'anziana Geraldine Fitzgerald), ma è altrettanto vero che le invenzioni di regia ci sono in abbondanza e il discorso, pur ingarbugliato, ha una sua coerenza indiscutibile. Fra gli attori Gerard Depardieu è molto efficace nella sua maschera sempre più allucinata e ha la fisicità adatta al ruolo, mentre Marcello Mastroianni, in un ruolo da comprimario che era stato scartato da Ugo Tognazzi, se la cava piuttosto bene ma non è in uno dei suoi ruoli più memorabili. La futura star del porno Abigail Clayton anche qui si spoglia molto e se la cava con buona spontaneità nel ruolo di Angelica, che sopravvive alla disfatta degli uomini e a cui è affidata la speranza nel finale. Confezione molto curata con un'ottima fotografia di Luciano Tovoli e musiche come al solito perfettamente funzionali di Philippe Sarde, "Ciao maschio" vinse il Grand Prix al festival di Cannes, unico film di Ferreri ad avere vinto un premio importante alla rassegna, dove il regista era di casa.
Voto 8/10
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