Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Limelight (1952) è un'opera profondamente personale e commovente di Charlie Chaplin, che scrive, dirige, compone la musica e interpreta il film. Più di una semplice pellicola, è un testamento artistico e un'addio malinconico al mondo del varietà e al suo stesso personaggio di "vagabondo". Ambientato nella Londra di inizio Novecento, il film è una meditazione sull'età, sulla fama che sfiorisce, sulla redenzione attraverso l'arte e sul passaggio del testimone a una nuova generazione.
Calvero, un tempo un celebre clown del music-hall, è ora un vecchio attone alcolizzato, la cui carriera è naufragata nell'oblio. Un giorno, salva dalla morte Thereza, una giovane e promettente ballerina paralizzata da un'isteria psicosomatica che le impedisce di camminare. Calvero la porta nel suo modesto appartamento e, con la sua saggezza stravagante e la sua fede nell'arte, la cura, ridandole non solo l'uso delle gambe ma anche la fiducia in se stessa. Mentre Thereza, rinata, trova il successo sulle scene, Calvero assiste al suo trionfo con orgoglio paterno, ma anche con la crescente consapevolezza del proprio declino. Il loro rapporto, un delicato intreccio di gratitudine, affetto e amore platonico, li porterà a confrontarsi con i propri demoni e a cercare un ultimo, glorioso momento sotto i riflettori del "limelight".
Limelight è un film di una delicatezza e di una maturità straordinarie. Chaplin abbandona quasi completamente la comicità slapstick del Vagabondo per una vena umoristica più malinconica e riflessiva, senza però perdere la sua profonda umanità. Il film è un tributo all'arte del varietà e un ritratto toccante della solitudine dell'artista quando il pubblico lo abbandona. La relazione tra Calvero e Thereza (interpretata da una luminosa Claire Bloom) è il cuore della pellicola: non una storia d'amore convenzionale, ma un legame basato sulla salvezza reciproca e sulla trasmissione di un'eredità spirituale.
La colonna sonora, composta dallo stesso Chaplin, e in particolare il tema "Terry's Theme", è indimenticabile e contribuisce a creare un'atmosfera sognante e nostalgica. Il culmine del film è il numero teatrale finale, in cui Chaplin e Buster Keaton (in un storico e commovente cameo) si esibiscono insieme, in un passaggio di testimone simbolico tra due giganti dell'era del cinema muto. È una sequenza che racchiude tutto il pathos, l'umorismo e la poesia dell'intera opera.
Limelight è un'opera autobiografica e universale insieme, il congedo più elegante che un artista potesse immaginare. È un film sulla dignità nell'oscurità, sulla capacità dell'arte di guarire le ferite dell'anima e sull'accettazione serena del proprio tramonto. Più che una storia, è un'emozione prolungata, un lungo, dolce e malinconico addio che Chaplin rivolge al suo pubblico, al suo passato e a se stesso. Un capolavoro discreto e profondamente saggio.
"Il palcoscenico può spegnersi, ma la musica che abbiamo creato risuona ancora nell'anima di chi abbiamo toccato."

Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta