Regia di George P. Cosmatos vedi scheda film
"Se sei indeciso fra leggenda e realtà, stampa sempre la leggenda."
Dutton Peabody/Edmond O'Brien
"L'Uomo che uccise Liberty Valance"(The Man who Shot Liberty Valance)(1962), John Ford
Nettamente inferiore a "Wyatt Earp" di Lawrence Kasdan, che solo riuscì a precedere nell'uscita, sarebbe pure girato con competenza soprattutto per quanto riguarda ovviamente per le sparatorie tra cui quella famosissima del 26 ottobre 1881 all'O.K. Corral e posta a metà film(spettacolarizzata quale si conviene al cinema, seppure come durata effettiva quasi ci siamo), come storicamente ebbe nel corso degli eventi durante la guerra degli Earp con i Clanton e la banda organizzata dei "Cowboys", ma completamente mancante ed è cosa grave vista la vicenda e il genere western "neo-classico" assurto ad una certa nuova voga nei primi anni '90, di senso dell'epica e del pathos. Oltretutto, lo spazio concesso a certi dialoghi e situazioni melò tra protagonisti maschili e femminili soprattutto incarnati da una allora fulgida Dana Delany, è troppo e rende il film una delle tipiche produzioni per un pubblico il più possibile generalista, della Hollywood Films/Touchstone, il cui timbro mainstream spaccato c'è eccome, e si vede. Non cogliendo poi quel registro malinconico e decadentista di fine di un'era(quella della Frontiera e quindi dello stesso west), per entrare nel 20° secolo del cinema che quello stesso Mito celebrerà per tutto i mondo come arte suprema e di maggiore popolarità, e di cui proprio Wyatt Earp fu un ponte con il racconto romanzato della sua vita già nei primi western muti, molto meglio rappresentato proprio da Kasdan con il suo film.
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