Regia di Scott Cooper vedi scheda film
Decisamente non è all'altezza delle sue ambizioni.
Da un inizio interessante parte poi un film che, gradualmente, diviene sempre più un insopportabile, lungo e lentissimo dramma che decisamente non è all'altezza delle sue ambizioni. Vuole parlarci, tra le altre cose, della violenza umana, della redenzione e dello scontro tra nativi e colonizzatori alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti d'America, infarcendocelo con immagini mozzafiato di paesaggi naturali meravigliosi come a far da contrasto tra la crudeltà e la bellezza dell'altro, ma tutto appare incredibilmente artefatto, fittizio, poco ispirato e molto scopiazzato al cinema di Terrence Malick. L'evoluzione interiore del protagonista, Christian Bale, nel ruolo di un capitano statunitense che odia i nativi e noto per le sue crudeltà contro di loro, è narrato in modo terribilmente superficiale, poco credibile e oltretutto straordinariamente prevedibile (ovviamente, a fine film, matura e rivede completamente le proprie idee esattamente come ci si aspettava dall'inizio). La narrazione, inoltre, è artificiosamente e insopportabilmente lenta, come a voler conferire al film a tutti i costi un'autorialità che altrimenti mancherebbe. Qualche sequenza funziona e Bale ci mette molto impegno, ma al film manca proprio quel tocco autoriale che cerca di compensare goffamente e in ogni modo senza riuscirci. Alla fine, purtroppo, si ha la triste impressione di aver assistito a qualcosa di clamorosamente finto.
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