Regia di Michael Curtiz vedi scheda film
ziogiafo - Casablanca, USA, 1942 - Dopo circa 70 anni questo film fa ancora parlare di sé. E’ innegabile che oggi siamo abituati a tutt’altra cinematografia, anche le innumerevoli sigarette fumate nelle varie scene dai protagonisti di quel cinema fanno parte di altri tempi. Rivedendo «Casablanca» però ci accorgiamo che questa famosa pellicola conserva perfettamente tutto il fascino dell’epoca, attraverso quelle mitiche immagini si riscopre la grande “magia” del cinema. «Casablanca» è una raffinata opera anti-nazista con tanto di atmosfera di spionaggio e spirito patriottico. Inizialmente può dare l’impressione della consueta e tormentata storia d’amore fra il tenebroso Rick (Humphrey Bogart) e la meravigliosa Ilsa (Ingrid Bergman), ma, sequenza dopo sequenza, in un crescendo intrigante ci si rende conto che abbiamo a che fare con un vero e proprio capolavoro. Il racconto è ambientato in Marocco a Casablanca appunto, una sorta di oasi al riparo dai disastri della Seconda Guerra Mondiale, dove avventurieri, spie e clandestini transitano con la speranza di raggiungere in un modo o nell’altro la “neutrale” Lisbona, per scappare in America. In questo luogo caotico la polizia francese del governo filo-nazista di Vichy sovrintende al servizio d’ordine pubblico, affidato all’astuto capitano Louis Renault, prefetto di Casablanca. Al centro di questo complesso contesto c’è lui: Rick Blaine (Humphrey Bogart), un impassibile americano dai trascorsi “nobili”… (in passato si era prodigato non poco per scopi umanitari), adesso però è molto cambiato, pensa solo ad arricchirsi con i loschi affari che si svolgono all’interno del suo frequentatissimo Cafè. Tutto procede tranquillamente per Rick in un clima abbastanza riservato, fino a che una sera nel suo locale si presentano una bellissima donna (Ingrid Bergman) e suo marito Victor Laszlo (noto cospiratore contro il Terzo Reich) che gli complicano un po’ la vita. Quella donna incantevole è Ilsa una sua ex amante, ora militante anti-nazista insieme al marito. E’ giunta in incognito al Rick's Cafè per recuperare due lettere di “transito” sottratte a due tedeschi trovati morti nel deserto e che casualmente sono arrivate nelle mani di Rick. Questi “pass” sono indispensabili per la coppia che ha urgenza di lasciare al più presto il Marocco per continuare la “resistenza” contro l’occupazione nazista che ormai imperversa in tutta Europa. Una delle indimenticabili scene di questo grande film è sicuramente quella dell’incontro dei due protagonisti, quando sulle struggenti note di “As time goes by” ( mentre il tempo passa ) suonata magnificamente da Sam – il mitico pianista del Rick’s Cafè Americain – si incrociano gli intensi sguardi di Rick e Ilsa che con gli occhi colmi di lacrime non nasconde il suo sentimento d’amore (sempre vivo) nel rivedere quest’uomo che aveva abbandonato tempo prima per una valida ragione... La magica sequenza è scandita da un susseguirsi di inquadrature classiche, fatte di campi e controcampi, in un suggestivo bianco e nero d’autore, magistralmente diretto da Michael Curtiz. Un Classico da rivedere in cui trionfa l’amore… per gli alti ideali. Cordialmente, ziogiafo
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