Regia di Enzo Decaro vedi scheda film
La varia umanità degli abitanti di un condominio napoletano.
La terza regia di Enzo Decaro, a ormai dieci anni dall’esordio precocissimo dietro la macchina da presa (Prima che sia troppo presto, che girò nel 1982, ventiquattrenne), è una commedia leggera leggera eppure densa di argomenti, che si prende la briga di raccontare le quotidiane esperienze, i vizi e le virtù degli abitanti di un condominio popolare napoletano: Ladri di futuro. Veniamo immediatamente al punto: in pratica il film è un monologo nuovo di zecca firmato da Decaro – sua è anche la sceneggiatura, infatti – e distribuito qua e là tra i vari personaggi della pellicola. Bene dal punto di vista delle idee: lo sguardo sul mondo, ironico e lunare, gettato dall’autore è apprezzabile e di tanto in tanto svela ottime intuizioni e momenti senz’altro godibili e divertenti; meno bene sotto il profilo della struttura dell’opera, che alla lunga risulta macchinosa, artefatta. Soprattutto, si capisce, il film finisce con l’essere eccessivamente verboso e statico, con una trama minimale e completamente in mano ai dialoghi. Pro e contro si possono perciò sommare abbastanza facilmente; e se in fin dei conti i contro sembrano prevalere, ciò non accade però di molto, anche grazie a un cast che comprende – tra gli altri – lo stesso Decaro, Michele Mirabella, Remo Remotti, Iaia Forte, Pietro De Vico, Anna Campori, Roberto de Francesco e Ninni Bruschetta. Per Decaro si tratta dell’ultima regia, quantomeno nei successivi 35 anni. 5/10.
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