Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
La riflessione di un uomo anziano sulla propria esistenza rivelerà in forma di incubo, ricordo, allucinazione o dialogo lo scompenso di un vissuto tutto teso all'auto affermazione di sè a discapito dei sentimenti, con i quali non ha saputo fare i conti, per affrontare l'insufficienza di ogni uomo a se stesso. Ed ecco ritornare i fantasmi della giovinezza, materializzarsi le immagini e le scene di vita trascorsa con tutto il carico emotivo che questi sono in grado di provocargli. E poi angoscianti e terrorizzanti incubi, preveggenze sulla morte imminente, trasfigurata magistralmente dal genio di Bergman nella scena del carro funebre. Dialoghi acutissimi, introspezione emotiva a picchi altissimi, forse mai più raggiunti nel cinema; una lezione di vita salace e che non può che indurci a sentirci partecipi e anche un po' colpevoli della miseria umana che, come per Isak Borg, vive anche dentro tutti noi. Voto (scontato): 10/10
Adeguata al contenuto morale.
Una delle donne più belle mai apparse sullo schermo cinematografico.
Straordinario !
Un genio e basta.
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