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Sfida tra i ghiacci

Regia di Steven Seagal vedi scheda film

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La recensione su Sfida tra i ghiacci

di giurista81
7 stelle

Unica regia di Steven Seagal per quella che è la pellicola più ambiziosa interpretata dall'attore e, probabilmente, la sua preferita. Visivamente spettacolare, grazie a un contesto scenografico da cartolina e a una fotografia (Ric Waite) di gran lunga superiore rispetto alla media dei prodotti action del periodo. Seagal riduce la componente marziale, per fare una pellicola alla Sylvester Stallone, tra trappole boschive alla Rambo, esplosioni in stile Lo Specialista e sparatorie in fabbrica che ricordano Cobra. Il film è caratterizzato da una grande componente pirotecnica che, di sicuro, porta in alto il budget rispetto alle prime prove dell'attore.

Seagal è infatti in un periodo dorato. Dopo cinque successi botteghino, la Warner Bros gli concede fiducia e lo promuove al ruolo di regista, mettendogli a disposizione un cast artistico di un tutto rispetto. Seagal ne approfitta per tentare una mezza svolta "autoriale" commistionata al genere avventuroso. Introduce così nel suo cinema tematiche a lui care quali la spiritualità indiana (poco comprensibile inserto in cui Seagal combatte con un Grizzly o nuota in torrenti tumultuosi) e l'impegno ecologista. Ne viene fuori un action movie atipico nella produzione del nostro, tra rimandi western e omaggi a Jack London, che tende a mettere in secondo piano la spacconaggine e i combattimenti corpo a corpo che ne avevano contraddistinto la carriera. Superbo il primissimo piano iniziale sull'aquila di mare, così come gli insistiti campi lunghissimi che mostrano il diversificato panorama dell'Alaska. Ingiustamente stroncato dalla critica e dal botteghino (fu un flop commerciale), tanto da essere nominato a sei Razzie Awards con successoper il peggor regista (in lizza col maestro John Landis e due eccellenti firme come Lawrence Kasdan e Bob Reiner), Sfida tra i Ghiacci è sicuramente una pellicola da rivalutare. Seagal convince dietro alla macchina da presa e sfrutta appieno le doti recitative (nei panni del cattivo) di Michael Caine, qua davvero indisponente e falso nell'incarnare un ipocrita petroliere. Non macano poi volti culto come R. Lee Ermey (il Sgt Hartmann in Full Metal Jacket), John C. McGinley (attore feticcio di Oliver Stone) e Sven-Ole Thorsen (lo ricordo in Running Man con Schwarzenegger) tutti in ruoli di supporto nella banda di Caine. Qualche anno dopo Seagal tenterà di ripetersi con The Patriot, ma i risultati saranno di gran lunga inferiori.

 

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