Regia di Michael Radford, Massimo Troisi vedi scheda film
Dignitoso ma niente più. Probabilmente il romanzo di Antonio Skarmeta "Ardente paciencia", che non ho letto, deve avere una densità di contenuti e di linguaggio che nel film sicuramente non si trova: le immagini sono levigate, si direbbe che appartengano al cinema di tipo turistico e oleografico che non ha mai avuto molto a che spartire con il cinema d'arte. Fatte queste necessarie riserve, bisogna dire che non è un brutto film, qualche emozione qua e là riesce anche a trasmetterla grazie alla presenza carismatica di Massimo Troisi (ma anche alla consapevolezza della sua malattia), ad alcuni divertenti confronti dell'attore napoletano con il grande Philippe Noiret, ad una trama tutto sommato accattivante e ad un certo colore locale che non disturba. Un Oscar all'interpretazione di Troisi non sarebbe stato un errore, a mio parere, anche come tributo postumo ad un maestro della comicità nostrana e interprete di magnetica sensibilità, ma per il resto siamo lontani dall'eccellenza, soprattutto nella regia di un Michael Radford non proprio ispirato, che ha fatto di meglio in altre occasioni. La Cucinotta non lascia mai il segno per la sua presenza, anche se è stata una scelta azzeccata almeno per la carica erotica che trasmette al personaggio, mentre sarebbe forse stato meglio dare più spazio alla brava Anna Bonaiuto nel ruolo della moglie di Neruda. Musiche gradevoli, emozionanti e un po' tristi di Luis Bacalov, premiate con la statuetta ad Hollywood.
voto 6/10
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