Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Generalmente sottovalutato dalla critica, questo film non raggiunge i primi posti nella filmografia del Maestro, ma è ugualmente un affresco cinematografico ambizioso e ben riuscito. Abbandonando la nozione di trama e la costruzione narrativa tradizionale, Fellini ci dà una serie di quadri staccati in cui si condensa il suo rapporto di attrazione/repulsione per la capitale, che aveva già esposto così brillantemente nella Dolce vita e, in modi e forme diverse, anche nel Satyricon. Collegate dalla voce off e, a tratti, dalla presenza dello stesso regista, vi sono sequenze di grande spicco e di indubbia forza visionaria come l'ingorgo sul raccordo anulare, la sfilata di moda ecclesiastica, il ritrovamento archeologico dei dipinti, gli spettacoli nel teatrino della Barafonda durante la guerra, la visita ad un bordello popolaresco e ad uno più di lusso durante il periodo fascista e certi rituali del giovane Fellini al suo arrivo a Roma, come gli abbondanti pranzi consumati in compagnia all'aperto. Purtroppo, sull'altro piatto della bilancia bisogna mettere il rischio della frammentarietà e un'ispirazione meno compatta rispetto ai grandi capolavori del riminese, ma da questo a dire che si tratta di un film minore ce ne passa. In ogni caso, è un film interamente di regia, in cui gli attori sono docili strumenti nelle mani dell'artista-demiurgo, ma non hanno la possibilità di esprimersi realmente a livello recitativo. Simpatico il breve cameo di Anna Magnani, vista da Fellini come uno dei simboli viventi di Roma, mentre le interviste a Sordi e Mastroianni di cui si parla in alcuni commenti non sono assolutamente presenti nelle copie che circolano correntemente in TV o in Dvd. A quanto pare molto amato dal regista giapponese Akira Kurosawa, "Roma" è un film che ha un po' risentito della sua natura ibrida a metà fra fiction e documentario ricostruito e ha riscosso un successo nettamente inferiore alle punte di diamante felliniane anni 70 come "Amarcord", ma resta opera assolutamente da riscoprire per i felliniani DOC e anche per gli amanti di Roma in generale, qui trasfigurata dalla cinepresa di uno dei grandi virtuosi della Storia del Cinema.
voto 8/10
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