Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Simpatica commedia, girata in un periodo in cui andavano di moda i film a episodi: il primo "Adelina" è forse il più riuscito, in cui De Sica approfitta della sua conoscenza dell'ambiente proletario napoletano per raccontare una vicenda abbastanza piacevole e accattivante, con Sophia Loren venditrice abusiva di sigarette che si fa mettere continuamente incinta per evitare di essere arrestata. Il secondo episodio è il meno riuscito dei tre e sembra quasi una parodia dell'alienazione dei personaggi di Antonioni, con una Loren poco convincente nel ruolo della signora altoborghese che tradisce il marito con uno scrittore di modeste condizioni di cui però le importa poco. Il terzo risulta un po' frivolo, ma non privo di sincerità e di notazioni riuscite, con una scena di spogliarello commentata da "Abat-jour" ormai entrata nell'immaginario collettivo e omaggiata anche da Robert Altman in "Pret a porter" con i due attori ormai invecchiati. Il De Sica regista ormai ha perso le ambizioni del periodo neorealista e si è orientato verso il facile consumo: il film è sempre gradevole ma, nel complesso, non proprio memorabile. Esagerato l'oscar come miglior film straniero vinto nel '65, ingiustamente strappato al ben più meritevole "Les parapluies de Cherbourg" di Jacques Demy. La coppia Loren/Mastroianni garantisce lo spettacolo, con qualche buon contributo individuale come quello di Tina Pica e qualche trovata buffa come quella del seminarista che si innamora dell'affascinante prostituta senza capire il suo vero mestiere; resta un prodotto senza infamia e senza lode, di grande riscontro commerciale anche all'estero, rivisto oggi tutto sommato dignitoso.
Voto 7/10
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