Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Giallo dell'insuperabile maestro Alfred Hitchcock. Grande tecnica come sempre, però il finale non persuade
Lo spigliato e affascinante playboy Johnnie Aysgarth, una celebrità in campo mondano, incontra la giovane Lina McLaidlaw e comincia a corteggiarla,malgrado la sua ritrosia; addirittura dopo pochi incontri la convince a sposarlo, in tutta fretta, nonostante la disapprovazione del padre il ricco generale McLaidlaw. Dopo una dispendiosa luna di miele, la coppia si trasferisce in una ricca casa e solo allora Lina scopre che l'uomo è un cialtrone, nullafacente e scroccone, privo di lavoro e di reddito, che ha il vizio di scommettere e vive di espedienti e prestiti, che peraltro non restituisce, svende perfino le aristocratiche poltrone,regalo di nozze del suocero. Nella loro storia s'inserisce anche un vecchio amico di Aysgarth, un bonaccione che vorrebbe fare una piccola speculazione, insieme a Johnny; tuttavia in modo del tutto misterioso costui muore, come se ci fosse lo zampino dell'amico; questo episodio getta una luce sinistra sul rapporto tra Lina e il consorte; a seguire la ragazza scopre anche un'assicurazione, che in caso di sua morte , garantirebbe a Jonnie un coniuge, che al di là delle affettate esternazioni amorose, potrebbe essere disposto a "tutto" pur di fare cassa. Lo spettatore si chiede a questo punto se è la paranoia della signora McLaidlaw, la chiave di lettura o veramente "Aysgarth" è un avido omicida? Di sublime tecnica l'utilizzo della Mdp, nella scena del bicchiere di latte, forse avvelenato, accuratamente sorretto e poi lentamente riposto sul comodino della moglie, che comunque si guarda bene dal berlo, pochi fotogrammi memorabili, di grande impatto visivo. Occorre ricordare che Il film ha avuto una produzione "travagliata" che non ha consentito al regista di avere mani libere su un finale che lascia quanto meno interdetti; peraltro anche il romanzo da cui è tratta la sceneggiatura ha una chiusa ben diversa;personalmente mi sembra del tutto irrisolta questa "mezza" conclusione; dunque il nostro geniale cineasta ha ritenuto che la soluzione più diplomatica fosse quella di lasciare il finale per cosi dire molto aperto; la mano del maestro ovviamente si sente e si vede, la classe non è acqua e il nostro ne ha da vendere, però Alfred Hitchcock ha fatto di meglio. Cary Grant e Joan Fontaine, impeccabili.
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