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L'avventura

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'avventura

di ziogiafo
8 stelle

ziogiafo – L’avventura, Italia/Francia 1960 - L’affascinante cinematografia del maestro Michelangelo Antonioni, ha la caratteristica di descrivere il disagio esistenziale, le inquietudini che tormentano la vita interiore dei vari personaggi dei suoi film, attraverso uno stile narrativo artistico, strutturato con inquadrature precise che mettono in risalto i sentimenti, vagando nelle oniriche ambientazioni con immagini che parlano più dei dialoghi. La straordinaria arte del colto regista ferrarese regala allo spettatore delle raffinate atmosfere intimistiche in cui si svolgono le profonde storie dei suoi soggetti, dando molto spazio a suggestive panoramiche paesaggistiche, al vento, alle intense sensazioni che scaturiscono da una particolare inquadratura, scavando con la macchina da presa a fondo nelle espressioni più intense dei suoi attori. «L’avventura» è un po’ tutto questo. Se le sequenze di questo film appaiono lente è perché il regista si sofferma volutamente su determinati particolari, quasi per sottolineare quelle immagini che riflettono le angosce e i profondi stati d’animo dei personaggi della storia. Il film racconta le vicissitudini di un gruppo di amici appartenenti alla classica società borghese, che per sfuggire alla solita noia, partono per una mini crociera per le isole Eolie. Sandro (Gabriele Ferzetti), distinto architetto, ospita insieme alla fidanzata Anna (Lea Massari), tutta la comitiva a bordo del suo yacht. Durante la gita, nessuno sembra interessato alle bellezze del posto visitato, ognuno è concentrato sul proprio egoismo. Dopo essere approdati su di una piccola isola deserta delle Eolie, la comitiva di amici si rilassa esplorando questa meravigliosa oasi in mezzo al mare. Intanto, capita che i due fidanzati Sandro ed Anna, per un banale diverbio litigano. Sandro, stanco di tante inutili discussioni, si assopisce in un angolo dell’enorme scogliera, ad un tratto si sente chiamare dall’amica Claudia (Monica Vitti) che chiede di Anna… allora Sandro si guarda intorno e non vedendola, preoccupato, incomincia a chiamarla a gran voce. Anna è scomparsa. Incomincia un “tour de force” da parte di tutta la comitiva nel ricercare disperatamente la ragazza, in questo suggestivo isolotto che, ad un tratto, prende le sembianze di un misterioso paesaggio lunare, desertico, dove si sente solo il vento e il rumore delle onde che si infrangono contro la costa. Tutti gridano il nome di Anna ma senza ricevere risposta. Le immagini si soffermano sulle facce stanche degli amici di Anna, sconvolti da un senso di disorientamento e di impotenza sul “da farsi”. Sandro suggerisce di chiedere aiuto e di andare a denunciare la scomparsa della compagna, al comando dei Carabinieri di qualche isola vicina. Così fanno, e dopo poco arrivano sia i militari che il padre di Anna, un uomo distrutto dall’accaduto, che spera ardentemente che la figlia non sia suicidata. In questo clima di sofferenza e per certi versi deleterio - per gli atteggiamenti superficiali di tutti nonostante la serietà della vicenda - viene fuori la passione d’amore di Sandro per la seducente Claudia. Infatti, l’architetto, in un momento di debolezza… non riesce a trattenersi e bacia con fervore la ragazza bionda, furtivamente, mentre si stava vestendo sul suo yacht. Un’avventura che può lasciare perplessi in questo frangente… ma che fa parte di quel gioco spregiudicato di una storia che esalta i sensi e i sentimenti. «Un’avventura» che purtroppo non gioverà alla nuova coppia, perché destinata a finire rapidamente e male il suo passionale rapporto, quasi per una sorta di punizione meritata, inflitta a chi ha osato costruire una nuova storia sulla tragedia che ha colpito un’altra persona. Le indagini proseguono senza sosta, ma purtroppo senza risultati positivi, di Anna non vi è traccia. Lo scenario affascinante siciliano dove si svolgono i fatti si trasforma in un luogo inospitale per il gruppo di gitanti, che ben presto abbandoneranno quei luoghi e la tormentata coppia Sandro-Claudia al loro triste destino. All’epoca, a Cannes, la critica accolse freddamente la pellicola probabilmente per la sua complessità, mentre in quella stessa occasione il maestro Roberto Rossellini si espresse con le seguenti parole: «L'avventura è il più bel film mai presentato a un festival». L’affascinante linguaggio cinematografico di Michelangelo Antonioni… Cordialmente, ziogiafo

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