Nella grigia Trieste, Emilio, scrittore in crisi creativa cerca una speranza di cambiamento nell'amore per la bella Angiolina, mentre la matura sorella tenta di farsi sposare da un artista spiantato e mondano.
Note
Dignitosa trasposizione del romanzo di Svevo, con qualche semplicismo di troppo. Ma alle volte affiora una sentita malinconia, sopratutto nel rapporto tra i personaggi segnati dalla solitudine e una città chiusa nelle sue atmosfere opprimenti.
"Nella mia vita non avevo mai creduto a nessun delle felicità che mi si erano offerte. Anzi, non avevo mai cercato la felicità.
Ma com'era più facile rifiutare la felicità, piuttosto che sottrarsi al dolore!
L'unico modo per salvarmi sarebbe stato respingere anche il ricordo di Angelina: cercare di non vederla mai più".
Emilio Brentani, impiegato… leggi tutto
Versione illustrativa e un po’ spenta del romanzo di Svevo, con l’aggiunta di una scena finale che rende ancora più patetico il personaggio di Emilio Brentani (come se ce ne fosse stato bisogno). Gli interpreti sono fisicamente adeguati ai rispettivi ruoli (anche se nell’originale Angiolina era bionda, mentre qui ha un caschetto corvino alla Louise Brooks), ma sono… leggi tutto
"Nella mia vita non avevo mai creduto a nessun delle felicità che mi si erano offerte. Anzi, non avevo mai cercato la felicità.
Ma com'era più facile rifiutare la felicità, piuttosto che sottrarsi al dolore!
L'unico modo per salvarmi sarebbe stato respingere anche il ricordo di Angelina: cercare di non vederla mai più".
Emilio Brentani, impiegato…
Versione illustrativa e un po’ spenta del romanzo di Svevo, con l’aggiunta di una scena finale che rende ancora più patetico il personaggio di Emilio Brentani (come se ce ne fosse stato bisogno). Gli interpreti sono fisicamente adeguati ai rispettivi ruoli (anche se nell’originale Angiolina era bionda, mentre qui ha un caschetto corvino alla Louise Brooks), ma sono…
E' un film malinconico e triste, di cui da subito non si fatica a immaginare come andrà a finire. Bolognini sa costruire questa atmosfera innanzitutto con l'ambientazione: un bianco e nero livido, con una Trieste autunnale e battuta dalla pioggia e dalla bora, piuttosto astratta e distante. Poi ci contribuiscono anche le musiche meste di Piero Piccioni, che infatti si adattano molto bene al…
«All'inizio [...] si pensa di spostare l'ambientazione a Venezia, in modo da accontentare i distributori americani...» (P.M. Bocchi - A. Pezzotta, Mauro Bolognini, Il Castoro Cinema, p. 67). Con queste premesse, non era facile realizzare un film da Svevo davvero in autonomia. Ecco, allora, la scelta di attori in gran parte stranieri, lo spostamento dell'ambientazione dal 1898 al 1927, un…
Bolognini è un esperto del cinema tratto dai romanzi, qui ha pescato in Italo Svevo, cambiando il periodo di ambientazione che era fine ottocento primi del novecento, portandolo agli anni '20, una scelta più portata a sfruttare meglio una Trieste più disponibile figurativamente in quel periodo, che per ragioni storiche, dato che non c'è nessuna contestualizzazione politica del tempo. Si…
So che mi farò dei nemici ma non ho l’età per farmi ‘catturare’ dall’illustratore Bolognini, ho però l’età per ricordare che dal Bell’Antonio alla Villa del Venerdì, il regista in odore di repêchage…
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