La FIFA ha selezionato il Qatar, nazione caratterizzata da petrolio e ricchezza, per ospitare i mondiali di calcio del 2022. La scelta ha spinto il Paese a costruire nuovi stadi e nuovi impianti attraverso l'utilizzo di milioni di lavoratori migranti. Provenienti da India, Kenya, Nepal e Ghana, i migranti vivono in campi isolati, affrontano orari di lavoro difficili in cambio di salari minimi e si impegnano in un torneo di calcio teso a sponsorizzare il "benessere" dei lavoratori. Il torneo altro non è che una manovra di marketing gestita dai potenti, che i lavoratori con i loro sforzi sportivi provano a battere almeno per una volta.
Documentario sulla Workers Cup, competizione calcistica per lavoratori immigrati organizzata dal governo Qatarì per ripulire la propria immagine agli occhi del mondo. Qualità cinematografica non eccelsa, ma sacrosanto lavoro di denuncia. VOTO: 6
Ha preso il via ieri pomeriggio fa la ventiduesima edizione dei campionati del mondo di calcio. Si gioca in Qatar, lo sanno ormai anche i muri, tanto se ne è (polemicamente) parlato. Che una manifestazione sportiva di tale portata, capace di muovere, letteralmente muovere, svariati milioni di persone venga ospitato in un microstato grande quanto Cipro e con un clima desertico che… leggi tutto
Ha preso il via ieri pomeriggio fa la ventiduesima edizione dei campionati del mondo di calcio. Si gioca in Qatar, lo sanno ormai anche i muri, tanto se ne è (polemicamente) parlato. Che una manifestazione sportiva di tale portata, capace di muovere, letteralmente muovere, svariati milioni di persone venga ospitato in un microstato grande quanto Cipro e con un clima desertico che…
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Documentario sulla Workers Cup, competizione calcistica per lavoratori immigrati organizzata dal governo Qatarì per ripulire la propria immagine agli occhi del mondo. Qualità cinematografica non eccelsa, ma sacrosanto lavoro di denuncia. VOTO: 6
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