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La mia vita da Zucchina

Regia di Claude Barras vedi scheda film

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La recensione su La mia vita da Zucchina

di mc 5
10 stelle

Intuivo da alcini fotogrammi intercettati qua e la' che il film che mi aspettava era interessante e godibile ma mai avrei immaginato un simile gioiello. Pellicola di rara (forse unica) intima POESIA che colpisce dritto al bersaglio del cuore suscitando irresistibili emiozioni nello spettatore che non può fare a meno di commuoversi e di restare travolto da tanta semplicita', disincanto naif, carica di umana pieta', delicatissima ironia, ma soprattutto -lo ripeto- da tanta Poesia. Un "assalto" di Poesia. Un gioiello che chi ama un cinema d'animazione che esalta la purezza dei sentimenti non potra' mai piu' dimenticare. Un film dove si parla con estrema delicatezza di temi assai pesanti, in particolare del disiagio di vivere da perdenti in un mondo superficiale e impietoso con chi è sfortunato. Si tratta di un prodotto della cinematografia svizzera realizzato da tale Claude Barras qui al suo esordio (felicissimo) nel lungometraggio. In realta' il film dura appena 66 minuti ma che sono così intensi e poetici da lasciare sbalorditi. Un bambino di nove anni (Icare, ma che vuol esser chiamato "Zucchina") vive mestamente con la madre alcolizzata della quale -senza volerlo- provoca la morte. E viene così affidato a una casa-famiglia dove fa la conoscenza di una manciata di altri ragazzini tutti provenienti da famiglie assai problematiche, tutti arrivati in quel nucleo dopo pesantissimi traumi infantili, di cui portano i segni e i disagi nei loro comportamenti spesso irregolari e stralunati. Gia' questa è ua situazione molto delicata ma che il film risolve descrivendo quelle piccole personalita' disturbate con un tale affetto che tocca il cuore. Un pugno di piccoli mostri dolcissimi e di una tenerezza infinita. Il piccolo "Zucchina" dopo anni di isolamento in casa, conosce dunque i valori dell'amicizia ma cio' che lo sconvolgera' sara' la scoperta dell'amore, o comunque di un sentimento puro e pulito che egli nutre verso la piccola Camille, nuova arrivata nella comunita' (anche lei fresca di traumi famigliari). Tra i due si crea un tenero rapporto di reciproca amicizia che in realta' pare superare i confini di quest'ultima. Lo "zoo" di questa sgangherata comunita' di piccoli strani esserini è una favola di dolcezza e di leggerezza che annienta lo spettatore e lo conquista disarmandolo. Impossibile dimenticare questi bambini "interrotti", peraltro animati con una una attenta stop motion curata da un tecnico che ha gia' al suo attivo animazioni importanti come "Fantastic mr Fox". Praticamente: "il mondo salvato dai bambini".
Recuperate questo gioiello, se potete.
PS: lo avrete gia' intuito ma il film non è granchè adatto a una visione infantile, perchè il tipo di malinconia che porta è recepibile solo dagli adulti.

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