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Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?

di luisasalvi
8 stelle

La vicenda non riguarda i genitori, bensì il nascere dell'amore fra i due figli, ben suggerito nel titolo originale (Avanti!) ma travisato in quello italiano.

Come sempre, Wilder deride i fanatismi e i sentimentalismi, ma non l'autenticità dei sentimenti; deride cogliendo bene nel segno costumi e miti e ossessioni americane e italiane (come altre volte tedesche, ma anche russe); è vero che ricorda Sacco e Vanzetti (e non solo qui; anche in Prima pagina), ma lo fa citare dall'italiano per zittire le critiche a una giustizia italiana tutta e sistematicamente corrotta: la critica a quella americana non ne viene certo enfatizzata come vorrebbe il Mereghetti, che pretende addirittura di leggere nel film un "inno all'epicureismo, un elogio dell'adulterio 'terapeutico'". Anche i formalismi burocratici spesso ipocriti e interessati della “diplomazia” nei ministeri degli esteri (non solo in quello italiano) sono azzaccati. 

 

Wikipedia riporta notizie interessanti sui luoghi (non tutti a Ischia) in cui sono state girate le scene del film. Inoltre spiega il motivo dei titolo originale del film: "Nella versione originale del film (in inglese), nella scena in cui Wendell Armbruster Jr. dichiara il suo amore a Pamela, egli si esprime in italiano, chiedendole «permesso» (sottinteso di baciarla) per due volte; alla fine Pamela cede e risponde «avanti», parola che diventa il titolo del film; segue il bacio sulle note di Senza fine”.

L'episodio non è stato quasi mai notato dai lettori italiani, anche perché il cambio del titolo perde il riferimento ad esso, che invece nell'originale viene sottolineato; ed è un peccato perché è una felice sintesi della vicenda del film, che è la nascita del rapporto fra i due figli e non "cosa è successo" fra i genitori, come dice il titolo italiano. La protagonista femminile fa di tutto per smuovere dal suo bigottismo l'altro, preoccupato di mantenere sempre le forme corrette: quando lui finalmente si decide ad aprirsi a un rapporto autentico con lei, non può ancora evitare la correttezza formale, e chiede permesso; lei, che aveva sempre fatto di tutto per smuoverlo, femminilmente ora resiste e aspetta che lui insista nella richiesta prima concedersi cortesemente rispondendo "avanti". Non so se nella voce della risposta di lei si può riconoscere l’esclamazione, ma il titolo la riporta (Avanti!) per suggerire un “finalmente!”. Ottimo titolo e ottimo episodio.

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