Il cinema, quando affronta il tema della morte come nel caso del film El silencio de Marcos Tremmer, disponibile su Prime Video, si trova spesso di fronte a una scelta narrativa: abbracciare il sentimentalismo o scavare nelle profondità dell'animo umano con crudele onestà. El silencio de Marcos Tremmer, il secondo lungometraggio di Miguel García de la Calera, opta per un equilibrio difficile ma efficace, trasformando una storia intima in un potente dramma psicologico che interroga lo spettatore su questioni di amore, sacrificio e autodeterminazione.
Presentato in anteprima al 39° Festival Internazionale del Cinema di Mar del Plata, il film vede come protagonista Benjamín Vicuña nei panni di Marcos Tremmer, un pubblicitario uruguaiano residente a Madrid, la cui esistenza viene sconvolta da una diagnosi terminale. Davanti all'ineluttabile fine, Marcos prende una decisione estrema: allontanarsi dalla moglie Lucía (interpretata da Adriana Ugarte) e nasconderle la sua malattia, con l'intento di risparmiarle il dolore di un'agonia annunciata. Ma può davvero un uomo decidere per qualcun altro in un momento così delicato? La risposta non è mai netta, e il film costruisce attorno a questa domanda un complesso mosaico emotivo.
El silencio de Marcos Tremmer (2024): Benjamín Vicuña, Adriana Ugarte
Un dramma che interroga il pubblico
Il film Prime Video El silencio de Marcos Tremmer non offre risposte facili. La narrazione si sviluppa come un lento addio, un viaggio interiore che non è soltanto quello del protagonista, ma anche quello dello spettatore, chiamato a riflettere sulla propria concezione dell'amore e della responsabilità. La scelta di Marcos di isolarsi, per quanto animata da buone intenzioni, si scontra con il diritto di Lucía di condividere quel dolore, rendendo il film una riflessione sui limiti del libero arbitrio nelle relazioni umane.
Benjamín Vicuña regala un'interpretazione sobria ma intensa, che ricorda per certi versi il suo ruolo in El primero de nosotros. Il suo Marcos è un uomo consumato dall'angoscia, trattenuto in un limbo tra il desiderio di proteggere chi ama e il bisogno di affrontare la propria fine con dignità. Adriana Ugarte, nel ruolo di Lucía, costruisce un personaggio che alterna smarrimento e forza interiore, con un'interpretazione fatta di sottili cambiamenti espressivi che danno spessore al dramma. Il loro rapporto si sviluppa in una danza di avvicinamenti e distanze, silenzi e parole non dette, amplificando il senso di inevitabile separazione.
Attorno a questa coppia ruota un cast di personaggi secondari che non fungono mai da semplici comparse. Félix Gómez, Daniel Hendler, Hony Estrella, Irene Ferreiro e Mirta Busnelli aggiungono livelli di profondità al racconto, contribuendo a costruire un universo emotivo variegato e sfaccettato. I loro ruoli, seppur talvolta marginali, offrono momenti di riflessione e confronto, sottolineando l'idea che il dolore e le decisioni individuali abbiano sempre ripercussioni collettive.
Una regia che scava nei silenzi
Miguel García de la Calera adotta una regia attenta ai dettagli, valorizzando la potenza del non detto. La fotografia gioca un ruolo chiave nel definire l'atmosfera: colori freddi e luci soffuse accentuano il senso di isolamento di Marcos, mentre i primi piani insistiti catturano le sfumature più intime delle sue emozioni. L'uso ripetuto di inquadrature strette crea un senso di claustrofobia emotiva, avvicinando il pubblico al dramma interiore del protagonista.
Il ritmo è misurato, evitando facili accelerazioni o svolte narrative forzate. L'introspezione prende il sopravvento sull'azione, permettendo alle emozioni di emergere in maniera autentica. Tuttavia, la durata del film risulta a tratti eccessiva, con alcune sequenze che rischiano di appesantire il flusso della narrazione.
El silencio de Marcos Tremmer (2024): Benjamín Vicuña
I temi: amore, sacrificio e il diritto di scegliere
Oltre alla questione etica centrale, il film Prime Video El silencio de Marcos Tremmer si muove su più livelli tematici. L’amore, inteso come atto di protezione ma anche come diritto alla condivisione del dolore, si scontra con il concetto di sacrificio, spesso confuso con un’illusione di altruismo. La pellicola mette in discussione la natura delle decisioni che prendiamo per gli altri, chiedendosi se siano davvero dettate dall’affetto o piuttosto dalla nostra paura del confronto e della sofferenza.
Un altro tema fondamentale è quello della solitudine nella malattia. Marcos, nel suo tentativo di proteggere Lucía, si condanna a un isolamento che si trasforma in un’ulteriore forma di sofferenza. Il film esplora anche il concetto di resilienza, con Lucía che, nel suo dolore, trova la forza di affrontare la verità, contrapponendosi al silenzio autoimposto dal marito.
Un film che non cade nella retorica
Nonostante alcune ridondanze e un certo indulgere in momenti di melodramma, il film Prime Video El silencio de Marcos Tremmer si distingue come un'opera intensa e toccante, capace di toccare corde profonde senza mai cadere nella retorica. Il suo vero merito risiede nella capacità di porre domande senza offrire risposte preconfezionate, lasciando allo spettatore il compito di riflettere sulle proprie convinzioni.
Miguel García de la Calera conferma di essere un regista capace di trattare tematiche complesse con sensibilità e rigore stilistico. Il film rimane sospeso nell’anima anche dopo la fine dei titoli di coda, con il suo carico di interrogativi irrisolti e la sua struggente umanità. Un'opera che parla di addii, di scelte e del peso di ciò che lasciamo dietro di noi, ricordandoci che, a volte, il vero amore risiede non nel proteggere chi amiamo dalla sofferenza, ma nel permettere loro di condividerla con noi.
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