Una favola morale embeddata in commedia, un giro in macchina per le strade dell'America, un anime che potrebbe sfondare, un thriller fanta/politico/economico folle (indovinate un po' di chi è?) e il nuovo film di Guillermo del Toro distribuito in poche sale (indovinate da chi). E non è tutto.
Visivamente curato, con sequenze oniriche memorabili e un buon lavoro attoriale, resta un passo indietro rispetto all’originale, privilegiando spaventi immediati e horror soprannaturale a scapito della suspense sottile e della profondità emotiva.
Un film sulla memoria che si perde, sui ricordi che si affievoliscono. Un grande e piccolo film prodotto ed interpretato da Edoardo Leo e ben diretto da Alessandro Aronadio.Finale emozionante sulle note di "Mi sei scoppiato dentro il cuore" di Mina.
Thriller, commedia nera, sci-fi, puro divertissement dai toni grotteschi e intelligentemente naif sui risultati del capitalismo sulla provincia americana, sul fallimento dei modelli economici, sull’abuso dei farmaci e sugli effetti devastanti dell’uomo sul clima e sull’ambiente.
Un film sottile e tormentato, permeato da un’estetica ricercata e dettagliata che tratta con innata personalità argomenti di stretta attualità facendo saltare il banco e suscitarndo un dibattito piuttosto animato.
Milani ha a cuore il personaggio, la sua storia e soprattutto la sua battaglia in difesa delle proprie radici, ma dietro le buone intenzioni c'è un equivoco di fondo su quale sia il percorso da prendere mancando di sostanza e di coraggio.
Un film colorito e colorato del regista e sceneggiatore Georgi M. Unkovski che ci parla della sua terra con calore e comprensione anche quando mostra il conflitto tra tradizione e modernità evitando toni polemici e trattando i personaggi, anche i più rigidi, con rispetto.
Un film che non ha paura di muovere critiche alla società attuale e che la attacca senza troppi giri di parole. Questo è il tipo di film di cui il cinema ha bisogno e se ci fossero più Lanthimos in giro il mondo cinematografico sarebbe migliore
Scott Cooper racconta l’uomo dietro il mito: un artista ferito che ritrova sé stesso registrando in solitudine un album destinato a cambiare la musica americana.
Questo film sembra sottomesso, visivamente parlando, all’immaginario collettivo prodotto nel passato. Da un artista tanto estroso e originale mi sarei aspettato qualcosa di più che una fedele riproduzione dell’immaginario ottocentesco
A dare a Hen la dimensione della profondità è la scelta programmatica di mettere l'uomo e le sue nefandezze sempre in secondo piano, con un peso specifico che cresce nel corso del racconto fino a diventarne il fulcro nella sezione finale
Quentin Duplieux si fa assecondare dalla notevole interpretazione di Adèle Exarchopoulos, scattosa e fisiologicamente sopra le righe, per mettere alla berlina, sotto la forma di una commedia nerissima, il vuoto cosmico attorno a cui nascono e muoiono oggi gli influencer
WanderLust, non è una serie cicatrizzante, lenitiva. Però s'insedia insinuandosi sotto pelle e andando a titillare e grattare là dove la ferita - che si sta, più o meno, rimarginando - prude.
Sono tantissimi i nuovi film ma sono pochi quelli che hanno schermi abbastanza per incontrare il pubblico. Tra questi ce ne sono due che richiamano l'America di oggi e tre italiani. A voi la scelta.
Una regia moderna, imbevuta di social networks, fake news, manipolazioni mediatiche, complottismi e violenza, che è poi il mondo in cui tutti viviamo. Un racconto non perfetto ma di polso, dove il Cinema vince.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok