Harry Potter e la pietra filosofale
- Fantasy
- USA
- durata 152'
Titolo originale Harry Potter and the Philosopher's Stone
Regia di Chris Columbus
Con Emma Watson, Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Robbie Coltrane, Maggie Smith, Tom Felton

Non v’è certo bisogno di lunghe presentazioni. Questo film ha dato il là ad una delle saghe cinematografiche più celebri della storia del cinema, a partire da una delle saghe letterarie più di successo della storia della letteratura.
A parere di chi scrive, si tratta del più debole dei primi quattro film (questa scansione deriva dalla sensazione che, da lì in poi, la qualità si sia fatta ben più altalenante), forse proprio a causa della necessità di mettere le carte in tavola, predisporre lo scenario degli eventi a venire e presentarne i più importanti personaggi.
Soffre di un’eccessiva aderenza alla pagina scritta che – oltre a non offrire di conseguenza particolari sorprese a chi ce l’abbia presente – induce a protrarre in misura eccessiva la durata del film, prolungando anche sequenze non esattamente di pregnante necessità narrativa (sin dall’inizio, con le comiche peripezie della famiglia Dursley).
Il ritmo è, insomma, un poco discontinuo, per quanto in linea di massima il film non sia comunque da buttare: come fantasy per ragazzini funziona, senza scadere nella scemenza o nella “bambineria” d’accatto, la trama è abbastanza coinvolgente anche per gli over 10, gli attori ben assortiti, le musiche di Williams efficaci e orecchiabli (a seguito di quelli di Guerre stellari e Indiana Jones il compositore riesce a dar vita ad un altro tema memorabile).
Menzione d’onore poi per le suggestive scenografie di Stuart Craig e per gli effetti speciali e digitali che ancora resistono alla prova del tempo, dopo oltre vent’anni.
Se il piccolo protagonista può riuscire talvolta un poco irritante (insieme ad Hermione), praticamente tutti gli altri personaggi, di contorno o meno, a partire da Ron, proseguendo con l’omone Hagrid, passando per Albus Silente, per finire su Severus Piton invece convincono appieno e s’imprimono nella memoria.
Nel complesso, quindi, Harry Potter e la pietra filosofale si porta a casa il risultato, rivelandosi una buona trasposizione sullo schermo, pur in assenza di sequenze d’antologia come se ne possono annoverare nei film seguenti (ci si avvicina, forse, sottolineiamo forse, quella della partita a scacchi “in scala reale”). E pur in assenza di quell’atmosfera a metà tra il sognante e il sottilmente inquietante che invece si sarà in grado di creare già dal successivo capitolo, La camera dei segreti.
VERDETTO INAPPELLABILE: ★★★
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