Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
La casa di bambù si apre con un treno in movimento che taglia centralmente l'inquadratura. La locomotiva attraversa un paesaggio completamente innevato ma ciò che colpisce è il monte che si innalza dietro al suo profilo veloce e scuro : è il monte Fuji.
Non passa poco tempo che il treno subisce un violento e rapido assalto da parte di alcuni uomini mascherati, i quali neutralizzano il macchinista, i pochi passeggeri e rubano il carico di origine bellica, ma uno di loro uccide il soldato americano che lo custodiva.
Per trovare i ladri, la poliza militare americana aiutata della polizia nipponica decide di inviare uno dei suoi uomini, il sergente Kenner, in incognito presso la moglie giapponese di una delle vittime della banda criminale, Mariko.
Ciò che segue è un racconto di inganno, violenza e di tenero romanticismo. La coppia Robert Stack - Shirley Yamaguchi, rispettivamente Kenner e Mariko sono sufficentemente belli e simpatici per rendere digeribile la prevedibile storia d'amore etnica.
Robert Ryan, nel ruolo del capo banda Sandy Dawson, è senza dubbio il miglior attore del cast. Interpretando un criminale che gestisce la sua organizzazione imponendo rigore, regole precise e sopratutto spirito di sacrificio dai suoi uomini, Ryan è talmente convincente nel mostrare un uomo ossessionato da questi valori che quando realizza di aver erronamente ucciso uno dei suoi perchè creduto una spia della polizia, la sua reazione sorpresa e sconvolta colpisce davvero.
La regia di Samuel Fuller garantisce un buon ritmo alla vicenda e viene ulteriormente amplificata dalla fotografia di Joseph MacDonald (già direttore della fotografia per John Ford in Sfida Infernale) che contribuisce a proiettarci in un riquadro dettagliato e realistico del Giappone appena uscito dal secondo conflitto mondiale.
La casa di bambù (1955): scena
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