Regia di Robert Voskanjan vedi scheda film
Misconosciuto horror a base di non-morti che raggiunge la statura di "unicum" in quanto collocato temporalmente in tempi non sospetti (Zombi è del 1978). Girato con mezzi di fortuna (macchina a mano), illuminato con colori naturali del crepuscolo, assume un suo carisma nelle sequenze più buie, tetre e decadenti.
Alicianne (Laurel Barnett), rimasta bloccata per un guasto alla macchina, prosegue il suo percorso a piedi attraversando un bosco: la sua destinazione è la casa dei Nordon, presso i quali è stata assunta come babysitter con l'incarico di accudire la piccola Rosalie (Rosalie Cole). Una tappa dalla vicina signora Whitfield (Ruth Ballan) le permette di venire a conoscenza delle inquietanti dicerie sulla defunta madre di Rosalie, definita a suo tempo in collusione con forze malvagie, al limite della stregoneria. Senza dare troppo peso alle dichiarazioni della Withfield, Alicianne raggiunge la villa dei Nordon scoprendo che oltre alla piccola e al suo burbero padre (Frank Janson), nella casa è presente anche il fratello maggiore di Rosalie (Richard Hanners). Ben presto però, deve fare i conti con la difficile psicologia della bambina, incline a temi macabri e morbosi che esprime realizzando tetri disegni o uscendo in tarda sera per recarsi al cimitero, presso il quale afferma di incontrare misteriosi amici.
La casa degli zombi: Rosalie Cole
Unica pellicola attribuita alla direzione di Robert Voskanian, con influente contributo (stando ai generici del film) del produttore Robert Dadashian (per quel che può contare, accreditato ai dialoghi per il mediocre Alterazione genetica II, horror giunto a suo tempo in home video anche in Italia). Si tratta di un film girato a bassissimo budget, scritto velocemente e in maniera poco equilibrata da Ralph Lucas (sceneggiatore che, rispetto al regista, avrà un seguito nel settore) e interpretato da attori quasi ignoti, destinati qui alla loro prima e ultima apparizione sullo schermo, probabilmente conoscenti dei due autori (solo Laurel Barnett finirà nel cast del serial televisivo Saremo famosi, rilasciato nel 1978). Pervaso da una costante colonna sonora piuttosto irritante a base di sintetizzatore, opera di Rob Wallace (anche lui senza seguito artistico se si esclude qualche partecipazione per la composizione di soundtrack per videogiochi), La casa degli zombi finisce per apparire come il classico tentativo d'esordio alla Sam Raimi (quello de La casa), con la non poco significativa variante che a Voskanian non interessano gli eccessi grafici (pochi e mal realizzati gli effetti speciali, a cominciare dal look dei morti viventi), mentre parrebbe prediligere l'atmosfera macabra, in tal caso sublimata in un clima malsano e torbido, pur se privo di logica e di un senso narrativo coerente. Si perde in lungaggini che denotano la scarsa capacità di sviluppare e sintetizzare una storia per immagini (emblematici gli ultimi venti minuti, caratterizzati solo dagli strilli di Alicianne e dai reiterati colpi sferzati da Len a un ritornate con il calcio di un fucile) e purtuttavia la regia non è affatto mediocre, così come suggestivo appare il contributo dato dalla crepuscolare fotografia (attribuita a Mori Alavi, anche lui al suo unico lavoro cinematografico). In conclusione, questo piccolo horror ha un suo motivo d'essere, considerato anche l'anno di realizzazione (1977). Giunti ai titoli di coda qualcosa del film resta a memoria: sono perlopiù quelle sequenze notturne in interni, con la luce di una lampadina in movimento, chiaramente in debito con una simile scena presente nel cult La notte dei morti viventi (George Romero, 1968). Voskanian e collaboratori, nel complesso, avrebbero meritato di poter tentare ulteriormente nel settore con un budget più corposo. Se consideriamo che il tutto è stato realizzato con soli 30.000 dollari, il risultato finale non può dirsi inferiore a quello di titoli molto più apprezzati (ma forse pure peggiori) solo perché siglati in regia da Romero, Hooper, Craven o Cronenberg.
La casa degli zombi: Rosalie Cole mentre, in una lugubre sequenza cimiteriale, porta in dono agli amici un dolce micetto ...
Critica
"Il film crea una buona atmosfera macabra e morbosa, presentando personaggi rustici e inquietanti, ma poi precipita in un concitato finale dove l'avvento degli zombie è in qualche modo un anticlimax perché i morti viventi non sono particolarmente riusciti, anche se almeno hanno una qualche originalità visuale. Inoltre Laurel Barnett, sin lì brava e graziosa, prende a recitare sopra le righe in modo imbarazzante urlando a più non posso in modo esagerato e fastidioso. Restano comunque qualche momento interessante e il disegno di un personaggio infantile malvagio che, con una svolta piuttosto originale nel campo dei film sui morti viventi, controlla direttamente gli zombie. La musica è straniante e invadente. L'interpretazione nel complesso è discreta."
(Rudy Salvagnini) [1]
"Esempio di Horror con pretese intellettuali che inevitabilmente scade in una mancanza di ritmo e di azione. L'atmosfera rarefatta e stagnante che permea il film, accompagnata da una musica angosciante, crea sì un'aria lovecraftiana, ma lascia egualmente un senso di noia mortale che neanche le continue urla di orrore della protagonista possono lenire."
(Gianluca e Giancarlo Castoldi) [2]
La casa degli zombi: scena
Visto censura [3]
A dimostrazione che La casa degli zombi non ha nulla da invidiare a cose tipo Fast Company (David Cronenberg, 1979), basterà ricordare che il film ha trovato distribuzione nelle nostre sale cinematografiche, ottenendo nulla osta n. 74739 in data 6 febbraio 1980, rilasciato in versione integrale con limitazione di visione ai minori di anni 14.
Metri di pellicola accertati: 2161 (78' ca a 24 fps).
Sinossi estratta dal verbale allegato al nulla osta
Attenzione: SPOILER
"Una ragazza torna al suo paese d'origine per fare da baby-sitter ad una bambina del posto. Appena arrivata nel paese esce di strada con la sua vecchia macchina e si ferma a chiedere informazioni ad una vecchia signora, che poi è la vicina di casa della bambina. La signora dice alla ragazza di stare molto attenta poichè in quella casa e nei boschi intorno succedono cose stranissime. La famiglia da cui essa si reca è composta da padre, un figlio grande e la bambina. La ragazza fara' amicizia con il fratello della bambina e lui l'aiuterà a salvarsi. La bambina ha poteri incredibili, infatti dopo la morte della madre è riuscita a farsi amici degli zombi. La bambina se ne serve per poter uccidere tutti quelli che ritiene responsabili della morte della madre. L'unica che riuscira' a salvarsi sarà la ragazza che dopo tante peripezie ucciderà la bambina."
NOTE
[1] "Dizionario dei film horror" (Corte del Fontego), pag. 121.
[2] "La guida definitiva al cinema splatter - Volume primo" (Profondo rosso edizioni), pag. 116.
[3] Dal sito "Italia Taglia".
La casa degli zombi: Rosalie Cole
"Giorni dell'infanzia, siete voi che voglio richiamare. Tempi senza livore, tempi amici, è di voi che voglio rammentarmi. Di nuovo si udranno per le chiare stanze i passi leggeri di mia madre, e le gioiose risate di persone, oggi affaticate e grige, che allora non sapevano quale fosse il loro destino."
(Herman Bang)
La casa degli zombi (Robert Voskanian, 1977)
F.P. 04/05/2024 - Versione visionata in lingua italiana, DVD Quintopiano (durata: 79')
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