Regia di George Roy Hill vedi scheda film
"La stangata" è un film che contamina il genere "caper movie" o film di rapina/truffa, con cadenze di commedia evidenti, che contribuirono ad un enorme successo mondiale al box office, che aiutò la pellicola a trionfare agli Oscar, con ben sette statuette assegnate, fra cui Miglior film e Miglior regista a George Roy Hill.
Come dice il titolo stesso, la trama ruota intorno ad un'elaborata truffa architettata dal piccolo criminale Johnny Hooker insieme ad Henry Gondorff per vendicare la morte del suo amico Luther, causata dal boss della mala Lonnegan, che cade in una trappola per cui gli viene fatto credere di poter vincere grosse somme alle corse dei cavalli con telefonate che gli rivelano in anticipo il vincitore.
Il film è innanzitutto una meticolosa rievocazione d'epoca, gli anni Trenta della Grande Depressione, in una fotografia di indubbio fascino per l'occhio a cui contribuiscono costumi e scenografie sciccosissimi, dunque un film che cerca di essere sia di forma che di sostanza, per quanto a mio parere la sceneggiatura proponga un po' troppi colpi di scena e false piste e rischi di risultare un po' meccanica. La pioggia di Oscar è stata piuttosto generosa, se si pensa che in concorso c'erano pellicole come "Sussurri e grida" di Bergman, ma "La stangata" rimane un piccolo classico della commedia sui truffatori, amatissimo dal pubblico ancora oggi, quasi un contraltare americano dei "Soliti ignoti" con l'aggiunta di un pizzico di thriller e di gangster-movie che non guasta. Nel cast Robert Redford fa faville insieme a Paul Newman, già suo partner maschile in "Butch Cassidy", guadagnandosi l'unica nomination della sua carriera con il furfantello Johnny Hooker, sfrontato ma con un suo preciso codice morale, mentre Newman gli fa da spalla ma può contare su sequenze godibilissime come quella della prima partita truccata a poker. Fra i caratteristi eccezionale Robert Shaw nella parte del mafioso irlandese, come sempre, mentre le donne fanno tappezzeria e Charles Durning e Ray Walston contribuiscono all'amenità generale di una pellicola brillante ma che assomiglia un po' ad un esercizio di stile, per quanto di alta classe.
Infine, uno dei meriti indubbi della Stangata è quello di aver riproposto le musiche del compositore black Scott Joplin fra cui la celebre "The entertainer", per quanto sia stato osservato che il Ragtime risulti anacronistico in un film ambientato nel 1936.
Voto 8/10
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