Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
Bestia strana Fabrice Du Welz, fuori dagli schemi come lo sono pochissimi registi oggi. Cineasta scomodo, perché sfida il gusto e l’indulgenza dello spettatore, quasi sempre con fine costruttivo, con autoriale e autorevole intelligenza sovversiva, quella necessaria per ogni rilettura o stravolgimento di buona riuscita. Cosa che purtroppo non capita in questo “Alleluia”, da noi distribuito come “The Lonely Hearts Killers” (il rimando a “I killers della luna di miele”, cult del 1970 e fonte di chiara ispirazione per Du Welz, è immediato). Il film è infatti un delirio morboso che, pur conservando alti momenti di regia, si rivela in fin dei conti inconcludente. Squallore e degenerazione morali non trovano infatti un’adeguata corresponsione di scavo e l’asfissiante ripetitività dello schema disperde presto la tensione. Ed è ancora una questione di genere eluso e negato (a prova di questa confusione identitaria, c’è perfino un inutile frammento musical), l’attesa estenuante di una deflagrazione che non arriva, uno stallo alle premesse.
Un grande peccato.
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