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Scandalo a Filadelfia

Regia di George Cukor vedi scheda film

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La recensione su Scandalo a Filadelfia

di Cinefil09
7 stelle

Introduzione

Diretto da George Cukor e interpretato da un irresistibile trio composto da Katharine Hepburn, Cary Grant e James Stewart, Scandalo a Filadelfia (1940) è un gioiello della commedia screwball che mescola satira sociale, romanticismo e battute fulminanti. Tratto da una commedia di Philip Barry (lo stesso autore di Holiday), il film racconta con graffiante ironia le contraddizioni dell'alta borghesia americana, regalando al pubblico uno dei ruoli più iconici della Hepburn.

Trama (senza spoiler)

Tracy Lord (Hepburn), ereditiera ribelle e affascinante, sta per sposare l'integerrimo George Kittredge (John Howard). Ma alla vigilia delle nozze, compare il suo ex marito, l'affascinante e spregiudicato C.K. Dexter Haven (Grant), deciso a vendicarsi. A complicare le cose arriva il giornalista Macaulay "Mike" Connor (Stewart), inviato da una rivista scandalistica per raccontare il matrimonio. Tra party eleganti, scambi di persona e dialoghi taglienti, Tracy dovrà decidere tra rispettabilità e passione, tra dovere e libertà.

Analisi

Scandalo a Filadelfia brilla come una delle commedie più raffinate dell'epoca d'oro hollywoodiana, dove la regia sapiente di George Cukor orchestra un perfetto equilibrio tra satira sociale e romanticismo sofisticato. Katharine Hepburn domina la scena nel ruolo dell'ereditiera Tracy Lord, donandole un mix unico di fierezza e vulnerabilità, mentre Cary Grant (ex marito ancora innamorato) e James Stewart (giornalista cinico-premio Oscar) creano con lei un triangolo di scintillante chimica. I dialoghi, tratti dalla commedia di Philip Barry, sono autentici gioielli di humour e doppi sensi, con una critica all'ipocrisia borghese che sorprende per modernità. La scenografia lussuosa e le inquadrature studiatissime riflettono le tensioni tra apparenza e realtà, mentre il ritmo - seppur tipico dello stile teatrale dell'epoca - mantiene vivacità grazie a battute fulminanti e situazioni esilaranti. Pecca solo in qualche momento più verboso dove l'origine teatrale si fa sentire eccessivamente, e in una caratterizzazione piatta del fidanzato "ufficiale", George (John Howard), che stona con il resto del cast.

Conclusione

Scandalo a Filadelfia si conferma, a oltre ottant'anni dalla sua uscita, un capostipite senza tempo della commedia sofisticata. Tra risate taglienti e riflessioni amare sull'ipocrisia sociale, il film ci regala personaggi indimenticabili che danzano sul filo tra convenzione e trasgressione. Cukor, con la sua regia impeccabile, ci consegna non solo una delle migliori commedie di sempre, ma un autentico manifesto sulla libertà individuale - specialmente femminile - che ancora oggi sa parlare al pubblico moderno.

 

"Una commedia sofisticata che dimostra come il vero scandalo sia spesso l'ipocrisia della buona società."

 

 Núpcias de Escândalo / The Philadelphia Story – + de 50 Anos de Filmes

 

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