Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film
"La regina Cristina" è un dramma storico girato ad Hollywood nei primi anni 30 dal raffinato Rouben Mamoulian, veicolo divistico per la grande Greta Garbo che trova in Cristina di Svezia uno dei ruoli più indimenticabili della sua carriera. Costruito su una sceneggiatura di Harold Harwood e Salka Viertel, il film è molto romanzato e si prende numerose libertà con i veri fatti storici riguardanti la regina Cristina, ma rimane a detta di molti critici affascinante anche nella sua deliberata infedeltà.
Nel film Cristina, di indole pacifista e amante dell'arte e della filosofia, cerca di contrastare i sostenitori della guerra a oltranza e incontra in una taverna l'ambasciatore spagnolo don Antonio, in missione in Svezia, anche se all'inizio lei è travestita da uomo e rivela la sua identità di donna e di regina soltanto in seguito all'affascinante corteggiatore. Tuttavia, una rivolta popolare mirata contro don Antonio e contro la sua decisione di non sposarsi la costringe a prendere la drammatica decisione di abdicare al trono in favore dell'eroe nazionale Carlo Gustavo.
Si sarà compreso che "La regina Cristina" funziona meglio come una "fantasia storica" che non come un film storico più rigoroso, un po' alla maniera di quanto fece nello stesso periodo il von Sternberg di "L'imperatrice Caterina", per quanto qui in una chiave molto meno esasperata in senso visionario. Mamoulian ci offre un racconto per certi versi avventuroso dove la love story ha una sua indubbia pregnanza emotiva, per quanto sia un po' difficile da accettare che la Garbo venga scambiata da tutti per un uomo soltanto perché indossa un abito maschile. Fotografato in un bianco e nero di grande suggestione, capace di conferire autentico rilievo alle ambientazioni soprattutto nella parte della "scappatella" con Antonio, di cui resta memorabile la scena in cui Cristina cerca di memorizzare i dettagli della stanza, opposta all'altro brano più famoso, quello di Cristina che sale sulla nave dopo la morte di Antonio con un'espressione indefinibile sul volto.
Nel film Greta è una donna in anticipo sui tempi, una donna di potere che ama la cultura ma non disdegna l'amore: l'attrice coglie un'occasione irripetibile per esprimere una serie di stati d'animo spesso dolorosi, ma a tratti anche gioiosi, con indubbio trasporto e felicità di interpretazione. Al suo fianco per l'ultima volta il suo compagno di lavoro e anche di vita John Gilbert, purtroppo qui ad un passo dalla fine, ma capace ancora di tenerle testa in maniera più che dignitosa.
Rouben Mamoulian nella "Regina Cristina" sceglie una stilizzazione che produce esiti assai coerenti sotto il profilo visivo e fa perdonare qualche ingenuità del copione: il film non arriva a livelli da capolavoro a causa di certe incertezze e qualche bizzarria di troppo nella scrittura, così come l'aver eliminato quasi completamente il conflitto religioso tra protestantesimo e cattolicesimo, ma "La regina Cristina" rimane uno spettacolo sontuoso, un piacere per gli amanti del cinema anni 30.
Voto 8/10
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