Regia di Philipp Stölzl vedi scheda film
Superata la barriera dell'Alto MedioEvo, all'inizio del II Millennio il giovane Robert, che è rimasto orfano per la morte prematura (almeno così diremmo oggi) della giovane madre per un'appendicite, si appassiona a cercare le cure per le persone sofferenti e pertanto si unisce al cammino di un cerusico itinerante, che gli insegna i rudimenti della medicina medievali. Di fede cristiana, ma in disaccordo con la Chiesa che di fronte a persone come loro spesso intentava processi sommari per stregoneria, decide di viaggiarre fino in Oriente, lì da dove gli è giunta la fama di un grande medico in terra islamica capace di cure di grande efficacia ...
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Tratto dal romanzo omonimo di Noah Gordon, uno scrittore statunitense che ha in tutti i suoi lavori affrontato il tema della sofferenza e della cura, così come quello del confronto culturale, il film è diretto da Philipp Stölzl , autore e regista che si divide fra grande schermo e teatro.
Il lavoro è ben fatto sia nell'ambientazione che nei personaggi ben curati, in particolare quello del saggio medico Ibn Sina (interpretato con la consueta efficacia da Ben Kingsley), a cui vengono però attribuite considerazioni forse un po' troppo moderne per l'epoca; più in generale risente della voglia di costruire una narrazione troppo romantica, con aspetti decontestualizzati e lontani dalla verità storica.
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Però alla fine l'opera si fa guardare come un buon film d'avventura, che intrattiene per le due ore e mezza di proiezione.
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