Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Ma quanto si piacciono questi "giovani" registi - pardon, autori - italiani? Abbastanza, constato, da prescindere disinvoltamente dal benché minimo scrupolo narrativo, per naufragare dolcemente in preziosissima contemplazione del nulla. Nulla che ha però il merito di fornirgli un ottimo alibi per il loro ozioso manierismo, incorniciato da didascalie di scaltra quanto trita morale: vedansi le sapienti morti disseminate a contrappunto dei morti viventi protagonisti; o, ancora, l'infanzia e giovinezza negate prima ancora che ferite; per giungere all'imperdibile monito mistico finale, secondo cui "le radici sono importanti". Ma per favore! Allocco il sottoscritto, a spendere ostinatamente soldi - nonché bile - per certe pellicole.
Mestamente,
Alessandro Vichi
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